Alcuni lavoratori stanno già protestando. Ma la loro voce al solito non viene ascoltata da nessuno. il dramma è sempre quello della Gam di Bojano. La Giunta Regionale a suo dire sta alacremente portando avanti un piano industriale, ma al momento l’unica cosa certa del piano è che va piano, assolutamente piano. Probabilmente la Gam e il polo avicolo saranno tra qualche anno solo un triste ricordo di archeologia industriale.
Ma sempre la Giunta e il suo Presidente hanno sempre assicurato che, nelle more del piano, l’importante era mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori. Cosa, per Frattura, già fatta. I lavoratori però si trovano di fronte ad una realtà completamente diversa. Non percepiscono la cassa integrazione dal mese di Febbraio e non sanno perchè. Molti, per andare avanti si stanno rivolgendo addirittura agli strozzini, finendo in un diabolico cerchio di distruzione personale e familiare. E tutto perchè l’Inps, deputata all’adempimento, non paga le spettanze. Ma l’Inps ha fatto sapere che la colpa non è la sua, in quanto i documenti necessari per l’erogazione della cassa integrazione sarebbero stati sbagliati. Per l’ennesima volta. Ma stavolta non ce la si può prendere nemmeno con il capo del personale che è stato licenziato. E allora i lavoratori chiedono direttamente a Frattura: prima che gli strozzini ci divorino possiamo sapere perchè la cassa integrazione da Febbraio non arriva nelle nostre tasche?.
Al Presidente Frattura, oggi molto impegnato con il rinnovo dei vertici della Camera di Commercio di Campobasso, appena ha un po’ di tempo dovrà fornire una risposta ai lavoratori.
“La vertenza della Gam è una vera e propria emergenza sociale”, così la definiscono alcuni lavoratori, circa 50, che questa mattina si sono recati in Azienda, non a protestare, ma a reclamare i propri diritti. Abbiamo raggiunto telefonicamente alcuni di loro per farci spiegare la situazione. “ Siamo a fine maggio, ci è stato detto che per problemi tecnici l’Inps non può provvedere all’emissione dei pagamenti della cassa integrazione, ma sottolineamo, che ad oggi, ci è stato pagato il mese di febbraio, e probabilmente il 15 giugno ci verrà pagato il mese di marzo. A noi non interessano i problemi tecnici e le lungaggini burocratiche, ci hanno “rassicurato” sulla cassa integrazione, ma tarda ad arrivare di mesi. Più si allungano i tempi più mensilità si accumulano, e noi intanto che facciamo?
Il nostro obiettivo resta il lavoro, sappiamo benissimo che ci troviamo in una situazione di crisi, ma quando ci arrivano le bollette e tornano indietro insolute perchè non possiamo pagarle, e stiamo parlando di 250 famiglie, a chi o a cosa ci appelliamo? Possibile che in Regione nessuno si prende la briga di capire cosa stia succendo? Possibile che dobbiamo andare noi in azienda a reclamare i nostri diritti?“.
Ancora una volta i dipendenti devono, seppur dopo le rassicurazioni, protestare perchè non si vedono arrivare i soldi della cassa integrazione, e lo sconcerto è quello di sentirsi abbandonati, non tutelati: “ non servono le rassicurazioni, che arrivano quando alziamo la voce e dobbiamo protestare per i nostri diritti – proseguono i dipendenti – con le parole non viviamo, non possiamo mantenere le nostre famiglie, non possiamo provvedere ai bisogni quotidiani. Chiediamo che qualcuno, o meglio chi di competenza, prenda in mano la situazione e affronti l’emergenza una volta per tutte”.
(foto di repertorio)