I CiBi Molisani diventano un’attrattiva culinaria

Il brand de i CiBi Molisani, consorzio di Rete di eccellenze enogastronomiche della regione Molise, cresce e presto, grazie all’impulso positivo dell’idroponia in veste di insalate e frutti, sbarcherà in una delle più grandi catene di supermercati in Molise e Abruzzo. Una soddisfazione che gratifica lo sforzo immane di una cordata di amici che, non molto tempo addietro, ha voluto parlare al plurale ponendo nei cassetti l’autoreferenzialità e il proprio marchio identitario.

Parlare di un intero territorio e non di un fazzoletto di terra, è stata la scommessa. Scetticismo e renitenza le prime condizioni da superare con la convinzione che l’unione fa davvero la forza, soprattutto in piccole realtà come quella del Molise. Non è stato facile ma l’intesa e l’amicizia senza secondi fini, ha garantito di superare tali difficoltà e di arrivare a traguardi insperati in termini di tempistica. Oggi siamo una realtà e spesso indice di buona pratica anche fuori dalla nostra regione. Le Marche ci hanno praticamente adottato e presi a modello. L’orgoglio è la nostra buona lena per favorire altri successi e consideraci pionieri di una condizione di rete spesso non convincente, spesso mal interpretata. Guardare indietro nel tempo per garantirci un futuro migliore, serve eccome!”.

Queste le parole piene d’enfasi positiva del presidente della Rete consortile, Dionisio Cofelice, mugnaio da generazioni e appena succeduto a Pasquale Felice, in nome di una rotazione prevista che certamente denota collaborazione e programmazione. Una squadra affidabile che sempre più amplia il numero dei soldati affinché le guerre di mercato non facciano più paura e creino momenti sgomenti e di panico. Il Molise è terra di biodiversità e la sua preservazione è un dovere morale oltre l’obbligo. La politica è decisamente miope nel condurre la battaglia sulle rinnovabili e pur di dare una botta al cerchio e l’altra alla botte, sperpera e depaupera senza ritegno terreno atto alla coltivazione delle eccellenze. Occorre razionalizzare e rendere premianti le attività, soprattutto quelle eroiche che consentono al Molise di essere produttori e non profeti del destino da resilienti o addirittura restanti.

La restanza è sacrosanta se connessa alla partecipazione attiva al ciclo vitale di una regione che dall’agricoltura prende energie vitali per poter consentire ancora la possibile rinascita culturale. Non si disperda questa condizione e la si rafforzi con misure energiche, volitive e mai premianti l’uno a discapito dell’altro. La sinergia è la condizione principe per parlare di economia, tradizione, innovazione, qualità e razionale trasformazione. Se il domani è la speranza, oggi la via è la concretezza che chi spera possa concedersi delle magiche vittorie. Il Molise sia da esempio e non guardi solo il campo del vicino ma usi la visione lontana per amar sempre più orizzonti e scenari da favola.

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