Allarme della Corte dei Conti sulle frodi nell’uso dei fondi Ue, nell’esame sull’esercizio 2014 dei flussi finanziari il fenomeno delle irregolarità e delle frodi desta grande allarme, in considerazione del fatto che, tra i sistemi utilizzati, è frequente la mancata realizzazione delle attività finanziate, soprattutto con riguardo ai contributi pubblici. Tale condotta, si aggiunge, strumentale all’illecita distrazione dei fondi concessi, danneggia le finalità specifiche delle sovvenzioni che attengono alla riqualificazione professionale dei lavoratori ed allo sviluppo delle attività imprenditoriali e vanifica l’obiettivo di crescita nei settori e nelle aree interessate. Il sistema dei controlli in Italia, è risultato efficace in raffronto a quanto avviene in altri Paesi membri dell’Unione. Secondo i magistrati contabili dalla Relazione emerge che nell’anno 2014 la spesa irregolare è relativa per il 65,8% ai fondi strutturali, per il 33,3% alla politica agricola e per lo 0,9% alla pesca e concerne per il 59% le Amministrazioni regionali e per il 41% le Amministrazioni nazionali, il saldo negativo tra versamenti effettuati ed accrediti ricevuti è risultato, pari a 5,4 miliardi di euro, a fronte dei 4,9 miliardi di euro del 2013. L’Italia insieme ad altri Paesi ha dovuto continuare a farsi carico di una quota dei rimborsi al Regno Unito per la correzione dei suoi squilibri di bilancio. L’analisi nell’ambito della politica europea di coesione socio-economica per il ciclo di programmazione 2007-2013 e lo stato di utilizzo dei fondi comunitari ha evidenziato che per far fronte ai ritardi nell’utilizzo Roma, d’intesa con la Commissione Europea, ha ridotto la quota di cofinanziamento nazionale,in tal modo, si è ridotto l’ammontare delle spese da certificare all’Ue ed il correlato rischio di disimpegno automatico per gli interventi maggiormente in ritardo.Il processo di attuazione della programmazione 2007-2013 ha dimostrato che un più efficace utilizzo delle risorse è strettamente collegato ad un effettivo miglioramento della capacità progettuale e gestionale, a livello centrale e regionale ed in particolare nel Mezzogiorno”. Quanto alla programmazione 2014-2020, la Corte osserva che, l’Accordo di Partenariato tra l’Italia e Bruxelles del novembre 2014 “prevede che le criticità dei cicli precedenti vengano superate attraverso una programmazione più trasparente e verificabile.
Alfredo Magnifico
Frodi nell’uso dei fondi comunitari: Allarme della Corte dei Conti
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