di Massimo Dalla Torre
Le fonti di energia rinnovabili sono una materia innovativa e sotto certi aspetti affascinante. Ma andiamo per gradi: s’ intendono Fonti di energia rinnovabili tutte quelle fonti di energia non fossili: solare, eolica, idraulica, geotermica, del moto ondoso, e biomasse. Risorse che rappresentano una esigenza sia per i Paesi industrializzati che per quelli in via di sviluppo, tant’è che necessitano di un uso più sostenibile delle risorse, di una riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, di una diversificazione del mercato energetico e di una sicurezza di approvvigionamento energetico ed è per questo che le energie rinnovabili rappresentano una concreta opportunità di rilancio per quest’ultimi. Un rilancio sostenuto a trecentosessanta gradi dall’Unione Europea che tra i suoi obiettivi mira ad aumentare proprio l’uso delle risorse rinnovabili per limitare la dipendenza dalle fonti fossili convenzionali e allo stesso tempo far fronte ai pressanti problemi di carattere ambientale che sono generati dal loro utilizzo. A conferma di tutto ciò fu emanata nel 2001 la Direttiva n. 77 “Promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili”, che si poneva di soddisfare entro il 2010, tramite una quota pari al 12% il consumo interno lordo di energia e del 22% di energia elettrica proprio attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili. Per ottenere questi risultati nella direttiva europea furono indicati tutti gli strumenti da applicare in ogni Stato membro e il nostro Paese si prefissò di raggiungere, una quota pari al 22% della produzione elettrica nazionale. A rafforzare appieno quello che l’Europa indicò, per quanto riguarda le cose di casa nostra, arrivarono una serie di decreti che recepirono le Direttive dell’UE e introdussero misure volte a superare i problemi connessi al mercato delle diverse fonti di Energia Rinnovabile. Il tutto considerato che nel 2003 in Italia la produzione lorda di energia elettrica generata da impianti alimentati da fonti rinnovabili raggiunse il valore di 47.971 GWh con il contributo maggiore venuto dalla produzione idroelettrica; da quella geotermica; dalle biomasse e dall’eolica. Complessivamente la quota percentuale di energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili raggiunse il 16,3%. Il sistema di promozione dell’energia rinnovabile in Italia, inizialmente incentivato con il provvedimento noto come CIP6, fu profondamente riformato con il decreto legislativo 79/99, che introdusse l’obbligo per le imprese che producevano elettricità da fonti fossili da immettere in rete una quota prodotta da impianti nuovi o ripotenziati alimentati da fonti di energia rinnovabili. Tale quota era sta fissata inizialmente al 2% dell’energia eccedente i 100 GWh. Successivamente si è stabilito di incrementarla annualmente dello 0,35% fino all’anno 2006. E sulla base di tutto questo tutti gli operatori soggetti all’obbligo provvedettero autonomamente alla produzione della quota di energia rinnovabile immettendo in rete, o comprando tale quota da terzi attraverso un meccanismo di mercato che prevedeva la cessione dei cosiddetti “Certificati Verdi”.Si tratta di titoli attribuibili annualmente dal GRTN (Gestore Rete Trasmissione Nazionale) all’energia prodotta da fonti rinnovabili. Tali titoli hanno una taglia di 100 MWh e possono essere vantaggiosamente negoziati, tramite contratti bilaterali tra detentori di CV e gli operatori soggetti all’obbligo o nella piattaforma di negoziazione nel GME (Gestore Mercato Elettrico). Ma a livello regionale cosa è stato fatto? Prima di tutto già dall’anno 2000 si sono prese iniziative in materia di energia alternativa con l’emanazione di Bandi per l’installazione di impianti Fotovoltaici – impianti solari termici e iniziative di efficienza energetica; nel 2001 sono stati emanati bandi sui fondi carbon tax; nell’ anno 2002/2003 – sono stati assegnati Fondi alle regioni con decreti specifici e tramite un cofinanziamento regionale è stato finanziato un impianto Fotovoltaico alla facoltà di economia dell’Università degli studi del Molise. Ultima tappa, a dimostrazione che i nostri Amministratori sono molto sensibili al discorso energia alternativa, nel luglio del 2006 il Consiglio Regionale ha adottato il piano energetico regionale e sulla base di questo importante provvedimento successivamente la Giunta Regionale varò le linee guida con particolare attenzione ai piani eolici, tant’è che le stesse furono discusse dalla III Commissione Consiliare e ottennero il semaforo verde, tant’è approdarono per l’approvazione definitiva nell’aula di Palazzo Moffa. Il tutto a dimostrazione che il Molise è attento alla materia energia alternativa da considerare una risorsa per il futuro sempre più incerto se non si prenderanno provvedimenti risolutori.