Mentre il Governo è alla disperata ricerca di risorse finanziarie da destinare agli investimenti ed allo sviluppo, nonché per disinnescare la mina dell’aumento della pressione fiscale dovuta alle clausole di salvaguardia, l’impiego dei Fondi Strutturali Europei (uniche risorse certe per sviluppo, occupazione e formazione) nel nostro Paese viaggia a un ritmo “da moviola”, nonostante gli impegni e i proclami del Presidente del Consiglio dei Ministri.
“Infatti – spiega Guglielmo Loy , Segretario Confederale UIL – secondo i dati dell’ultimo monitoraggio sulla spesa effettiva (dati al 31 Maggio 2015) le risorse finanziarie rendicontate alla Commissione Europea dal nostro Paese si attestano al 73,6% (34,3 miliardi di euro) su un totale delle risorse assegnate per il periodo 2007‐2013 pari a 46,6 miliardi di euro.”
Questo significa che da qui alla fatidica data di Dicembre 2015, quando si chiuderà definitivamente il ciclo di programmazione 2007‐2013, resteranno da spendere ancora 12,3 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di euro nelle Regioni del Sud.
“Non è lontano dalla realtà affermare – continua il Segretario della UIL – che parte di queste importanti risorse riprenderanno la strada per Bruxelles.”
Ma guardiamo alla realtà della regione Molise per quanto riguarda i singoli fondi.
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Fondo Sociale Europeo (FSE) che finanzia azioni per l’occupazione, istruzione e formazione: su un totale di quasi 103 milioni di euro ne sono stati rendicontati a Bruxelles in totale poco meno di 84 milioni.
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Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) che finanzia gli investimenti in generale (incentivi alle imprese, ricerca e innovazione, infrastrutture, agenda digitale, energia): su un totale di 147,3 milioni di euro, la rendicontazione effettiva ammonta a 120,3 milioni di euro.
A livello nazionale, tre Regioni hanno rendicontato una spesa complessiva tra FSE e FESR al di sotto della media nazionale (che è del 73,6 %): la Sicilia, la Campania e la Calabria. Mentre, una volta tanto, il Molise sta sopra la media nazionale di utilizzo di questi fondi: 81,6 %. Ma ci sono ancora da spendere, qui da noi, ben 46 milioni su questi due assi di intervento.
Per quanto riguarda i programmi operativi nazionali e interregionali (PON e POIN), nel nostro Paese restano ancora da spendere 2,9 miliardi di euro (il 26,4% delle risorse stanziate), di cui 920 milioni di euro su un totale di 1,8 miliardi di euro del programma “Reti e Mobilità” (infrastrutture); 976 milioni di euro su un totale di 4,1 miliardi di euro del programma ricerca e competitività delle imprese.
“Il Governo, con in testa il presidente del Consiglio, fa bene a reclamare in Europa più flessibilità e più risorse per lo sviluppo, ma al contempo – commenta Tecla Boccardo, Segretaria generale della UIL Molisana- si dovrebbe impegnare allo spasimo nello spendere le risorse già stanziate per sviluppo e occupazione. E altrettanto devono fare gli amministratori regionali molisani per accelerare al massimo i tempi e le modalità di utilizzo di tutti i fondi europei, di ogni genere e tipologia. Nella pressoché assenza di investimenti pubblici nazionali e locali, dover restituire parte delle risorse importanti e vitali dei Fondi Strutturali Europei a Bruxelles sarebbe un vero atto di autolesionismo. I molisani non si meriterebbero, davvero, questo ulteriore schiaffo al loro bisogno di lavoro, di sviluppo e di rilancio dell’economia e della coesione sociale.”