Da poco più di un mese grazie alla tenacia, all’impegno e alla professionalità di un gruppo di persone un’idea è diventata un progetto, ed il progetto è diventato realtà. Lo scorso 19 novembre, grazie all’intuizione imprenditoriale messa in campo dalla Fondazione Quid Novi, è nato a Roma il primo punto vendita con il marchio Molise Food.
Il piano di branding sul Molise e sul food molisano è appena partito ma i risultati non tardano ad arrivare: profilazione dei corregionali, e/o di origine seria e puntuale; awareness sulle eccellenze molisane; creazione di interesse per il turismo esperienziale; promozione del territorio. Il leitmotiv del progetto è presto diventato microeconomia condivisa. Due parole che stanno a significare da un lato l’attenzione per i piccoli produttori di nicchia e d’eccellenza, e dall’altro la condivisione. Molise Food ha due punti di forza principali: la qualità indiscussa dei prodotti e la replicabilità, nazionale, internazionale o semplicemente di modello di business.Tutto realizzato senza finanziamenti pubblici e nessun supporto logistico, tecnico, burocratico, politico alle attività in corso da parte delle istituzioni molisane.
I molisani della capitale, oltre 70mila, finalmente possono trovare in città i prodotti della loro terra ma non solo. Infatti il punto vendita di via Alessandria 34 (zona Porta Pia) non è solo un riferimento culinario sempre più presente nella quotidianità romana ma anche un punto di incontro per i tanti corregionali di seconda e terza generazione che, grazie a Molise Food, hanno la possibilità di conoscersi. A dimostrazione che il modello di business, messo in campo dalla Fondazione Quid Novi, è tanto semplice quanto efficace: punti espositivi fissi dove unire la vendita di prodotti di alta qualità e alla degustazione all’incontro, alla conoscenza.
Un modello imprenditoriale veloce, capace e innovativo che ha soppiantato i vecchi metodi di fare business e associazionismo che, a partire dagli anni ‘70 del secolo scorso, hanno consentito al molisano di stanza a Roma di sentirsi più vicino a casa ma che, ora, complice il tempo che passa e il nuovo modo di comunicare stanno scomparendo lasciando spazio alla velocità e all’immediatezza tecnologica. Le pagine social della Fondazione Quid Novi e di Molise Food sono state raggiunte e visitate da oltre 3300 nuovi follower giornalieri che si sono trasformati in “turisti del cibo” all’interno del punto vendita di via Alessandria 34.
Adesioni, visite e commercializzazione che hanno consentito ai molisani di vedere l’iniziativa come un momento di riscatto e di orgoglio, e per i produttori un mercato vero in cui è stato utile investire. Come sottolinea il Direttore Generale di Molise Food Francesco Caterina: “Il modus operandi obsoleto e approssimativo, nel trattare i dati di quasi tutte le associazioni in essere, ha portato ad una perdita di nuove generazioni che sono sì interessate alla terra dei propri avi, ma non riescono a comunicare ed interfacciarsi con alcuna associazione che sino ad ora ha operato sul territorio capitolino. Associazioni che non sono in grado di intercettare e gestire il nuovo modo di comunicare e, di conseguenza, associare e coinvolgere”.
Dopo Roma Molise Food è pronto a sbarcare con un nuovo punto espositivo a Siviglia, in Spagna, in preparazione già da diverse settimane. Mentre è nella fase di sviluppo del punto di Basilea. L’obiettivo per il 2020 è quello di concludere l’attivazione di almeno 4 punti in Europa e nel prossimo biennio di attraversare l’oceano, fermo restando il ponte verso oriente che sta già portando risultati concreti. Inoltre Fondazione Quid Novi è in trattativa, per replicare il modello imprenditoriale utilizzato per Molise Food, con le regioni Abruzzo e Puglia Regioni con le quali, a differenza di quanto accaduto con il Molise, ci sarà una partnership. Una collaborazione che vedrà la piena partecipazione anche dell’ente pubblico.