Cgil, Cisl e Uil, e le Federazioni dei Pensionati si sono incontrati con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, per mostrare al Ministro una serie di problemi emersi in fase di trasposizione dell’intesa Governo, del 28 settembre u.s.. Un accordo che rappresenta un passaggio molto delicato per il carattere profondamente innovativo di alcune disposizioni, per la complessità del sistema previdenziale nel quale queste si inseriscono e per la ricaduta sulla vita delle persone, molte della quali attendono da anni certezze rispetto al proprio diritto a pensione.
“Abbiamo chiesto che siano rimossi gli ostacoli che possono impedire ai lavoratori e alle lavoratrici alla possibilità di cumulo gratuito dei periodi contributivi maturati presso enti diversi, al pensionamento anticipato con 41 anni di contributi per i lavoratori precoci, alle condizioni di accesso all’Ape sociale e all’Ape volontaria, – ha affermato Pietrosimone”.
I Sindacati hanno presentato una memoria unitaria, che riassume i principali punti critici finora emersi dalla lettura della legge di bilancio 2017, che deve recepire i contenuti dell’accordo tra Governo e Cgil Cisl Uil del 28 settembre 2016, ampliando la platea dei lavori gravosi.
“Il Governo ha assunto l’impegno a convocare un gruppo di lavoro tecnico per il 1° marzo per affrontare gli argomenti oggetto di emanazione dei DPCM, mentre per la “fase due” dell’intesa, il Ministro ha assicurato la convocazione di una riunione per il 23 marzo p.v.”, – ha continuato il Segretario della FNP.
Nella ripresa del confronto, denominata la “Fase due”, verranno affrontati i temi importanti soprattutto per le giovani generazioni: l’introduzione di una “pensione di garanzia”, alimentata dalla fiscalità generale, per i lavoratori che non maturino pensioni adeguate, lo sviluppo delle adesioni alla previdenza complementare, il completamento del processo di separazione fra previdenza e assistenza, anche per rendere comparabile la spesa sociale fra i diversi Paesi europei, il riconoscimento previdenziale del lavoro di cura, tramite contribuzione figurativa; l’eliminazione della revisione automatica dei coefficienti di trasformazione, in base all’aumento dell’aspettativa di vita; l’applicazione di aspettative di vita diverse a condizioni di lavoro diverse; la tutela dei trattamenti pensionistici in essere, attraverso l’individuazione di un nuovo sistema perequativo (con il ritorno al meccanismo previsto dalla Legge 388/2000) che dovrà partire dal 2019, e la definizione di un indicatore dell’aumento del costo della vita, più adeguato alle specifiche abitudini di consumo dei pensionati.
“ Il tavolo relativo alla fase due sarà utile per individuare le soluzioni più eque e giuste, alle differenti platee di beneficiari interessati e i relativi oneri a carico della finanza pubblica, da confrontare con le risorse che si renderanno disponibili con la legge di bilancio per il 2018, – ha concluso il Segretario della FNP CISL AbruzzoMolise”.
FNP CISL AbruzzoMolise: Incontro con il Ministro Poletti
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