Vi è la necessità di offrire agli italiani un servizio diverso. La parola d’ordine dovrà
essere in realtà un piccolo semplice tratto: il segno meno. Meno burocrazia, carta e
timbri, meno adempimenti, ingiustizie, meno distacco dalla vita reale di chi produce,
meno distanza dalla lingua italiana e, se saremo bravi, anche meno balzelli”. Lo scrive il
neo Direttore dell’Agenzia delle entrate, Ernesto Maria Ruffini in una lettera inviata a
tutti i dipendenti. “Con impegno, pazienza e responsabilità dovremo, tutti insieme, far
crescere il livello di rispetto dell’obbligo tributario – prosegue il neo direttore – con
un’azione costante nel tempo e articolata nei mezzi: norme chiare e ordinate, istruzioni
tempestive, interpretazioni imparziali, adempimenti più semplici con strumenti moderni,
flessibili e testati, accertamenti basati sulla sostanza e motivati in modo impeccabile,
presenza attenta nelle sedi giurisdizionali. E su tutto e prima di tutto, ascolto continuo e
dialogo instancabile con i cittadini. Elementi determinanti anche per orientare le
scelte degli investitori internazionali che osservano e analizzano il quadro fiscale di
riferimento di ciascun Paese. Principi – prosegue la lettera di Ruffini – che dobbiamo far
valere anche in ambiti nuovi della giustizia fiscale europea in cui possiamo essere un
vero punto di riferimento, con l’obiettivo di non creare concorrenza sleale, squilibri e
distonie tra operatori nazionali e internazionali
Fisco; Ruffini, meno adempimenti, timbri e balzelli
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