Dopo l’insuccesso clamoroso del decreto legislativo 85/2010 sul federalismo demaniale, che avrebbe dovuto essere la prima pietra del federalismo fiscale, si tenta ora di correre ai ripari con l’articolo 56-bis del decreto legge 69/2013 del governo Letta sul rilancio dell’economia, noto come decreto del fare. La nuova procedura, già avviata alla fine dello scorso anno e in pieno svolgimento si presenta più semplice e più rapida in quanto attribuisce la competenza in materia all’Agenzia del demanio e prevede tempi e termini già predefiniti .
In breve le fasi di cui si compone sono la richiesta di attribuzione del bene immobile da parte dei Comuni ,delle Province e delle Regioni entro il 30 novembre 2013, l’accoglimento o il rifiuto della richiesta da parte dell’Agenzia del demanio nei successivi 60 giorni, la conferma o meno da parte dell’ ente della richiesta di attribuzione del bene entro i successivi 120 giorni e infine la formalizzazione da parte dell’Agenzia del demanio del trasferimento in proprietà dell’immobile.
Sar5à questa la volta buona per far decollare l’importante iniziativa? Le premesse ci sono, ma sorgono anche moli dubbi. L’aver distinto le due fasi della richiesta di attribuzione del bene e successivamente della conferma previo accertamento delle condizioni giuridiche e dello stato di fatto del bene medesimo attraverso contatti diretti con la Direzione regionale dell’Agenzia del demanio rappresenta certamente un elemento significativo di approfondimento e di flessibilità. Tuttavia i beni immobili da trasferire restano in genere poco appetibili, l’elenco dei beni esclusi è ancora più ampio, la manifestazione di volontà da parte delle amministrazioni dello Stato di avvalersi dei beni per esigenze istituzionali è di per se sufficiente a bloccare il trasferimento , il subentro nei rapporti attivi e passivi relativi al bene trasferito e l’obbligo di assicurare l’uso gratuito dei beni trasferiti per esigenze allocative delle amministrazioni statali sono condizioni molto pesanti.
Se a questo si aggiunge l’obbligo di destinare 0il 75% delle risorse derivanti dall’alienazione dei beni trasferiti o del loro conferimento ai fondi immobiliari alla riduzione del debito dell’ente e il restante 25% all0’ammortamento dei titoli dello Stato, appare evidente che occorre valutare con molta prudenza l’esito complessivo dell’operazione.
In ogni caso, allo scopo di sostenere e di agevolare le azioni degli enti locali in alcuni passaggi cruciali, dice Filippo Poleggi, Segretario regionale di legautonomie, l’associazione ha ritenuto utile preparare una Guida operativa, in collaborazione con lo Studio Collevecchio, che può essere richiesta a : Legautonomie Molise, via Ferrari n.7, 86100 Campobasso, tel. e Fax 0874/411086, e-mail: lega. autonomie.molise@ email.it.