Aumenta il numero dei fallimenti delle imprese molisane: tra gennaio e novembre di quest’anno le procedure fallimentari aperte sono state 61 contro le 42 del corrispondente periodo del 2014. In termini percentuali, l’aumento è pari al 45,1%, un dato in controtendenza rispetto al valore nazionale, che vede diminuire i fallimenti del 5%, dopo quattro anni di continui aumenti. Rispetto alla struttura imprenditoriale molisana, che conta circa 35 mila imprese registrate negli archivi delle Camere di commercio, il fenomeno delle aperture di procedure fallimentari riguarda comunque un numero di imprese molto limitato, nell’ordine di 1,7 unità ogni mille, rispetto a un valore nazionale pari a 2,1 unità ogni mille.
L’aumento del flusso di nuovi fallimenti si registra in tutte le principali forme giuridiche, con l’eccezione del settore delle cooperative e consorzi che resta stabile a distanza di un anno. Osservando la distribuzione delle nuove procedure per settore di attività delle imprese, a contribuire maggiormente in termini assoluti sono le attività manifatturiere (19 fallimenti aperti negli undici mesi, pari al 31,1% del totale). Seguono le costruzioni con 12 eventi (19,7%) e il commercio con 8 (13,1%). Quanto all’incidenza del fenomeno, l’esposizione delle imprese al rischio di fallimento è più elevata tra le attività manifatturiere (7,5 procedure aperte ogni mille imprese esistenti), seguite poi dalle imprese di trasporti e magazzinaggio (3,5 procedure ogni mille imprese).
Rispetto al 2014 a peggiorare la performance sono state le imprese di costruzioni (+71,4%) e le attività manifatturiere (+11,8%). Al contrario, hanno tirato una boccata di ossigeno le attività di alloggio e ristorazione (-50%), le imprese di trasporto e magazzinaggio (-25%) e le imprese del commercio (-20%).
A livello territoriale emerge un quadro più movimentato del fenomeno. Su 20 regioni, infatti, la contrazione nell’apertura di nuovi fallimenti si limita a 11 regioni, mentre nelle rimanenti 9 (in ordine alfabetico Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Molise, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto) fa segnare incrementi, seppure di diversa intensità. In termini assoluti, la regione con il maggior numero di procedure aperte tra gennaio e novembre è la Lombardia (2.633), seguita dal Lazio (1.461) e dal Veneto (1.162). Anche in termini relativi (espressi dal rapporto tra procedure aperte e numero di imprese residenti sul territorio), la regione con il tasso di fallimento più elevato è Lombardia (con 2,8 nuove procedure ogni mille imprese). Seguono Toscana (2,5) e Veneto (2,4). Sul fronte opposto, le regioni dove quest’anno i fallimenti hanno inciso di meno sul tessuto imprenditoriale locale sono la Basilicata (0,8 procedure aperte ogni mille imprese) la Valle d’Aosta (1,2) e la Sardegna (1,3).
Fallimenti 2015: crescita a due cifre in Molise +45% le procedure aperte tra gennaio e novembre
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