“Chi, come il Presidente dell’Inps Tito Boeri, si ostina a dire che questo sistema pensionistico va bene così com’è, venga a lavorare qualche giorno sui campi, magari sotto il sole cocente di agosto, piegato nelle grandi campagne di raccolta del pomodoro, degli agrumi o delle olive. Non si può chiedere a un bracciante di lavorare fino e oltre i 67 anni: è semplicemente ingiusto”.
Così il segretario generale della Fai Cisl Luigi Sbarra ha partecipato a un’assemblea di quadri e operai agricoli nella locride, nel quadro della mobilitazione lanciata il 28 ottobre dalla Federazione sindacale a sostegno di una piattaforma di riforme su previdenza, fisco, mercato del lavoro e legalità.
Sbarra ha sottolineato l’importanza di una raccolta firme finalizzata a dare maggiore equità e sostenibilità al lavoro agricolo, alimentare, forestale e della pesca: “Settori pesanti, logoranti, gravosi, in cui si registrano tante malattie professionali debilitanti, tanti infortuni e purtroppo anche tanti decessi, come ci ricordano le cronache quotidiane. Lasciare le cose come stanno significa far finta di non vedere la profonda ingiustizia che associa questi tipi di lavoro a un normale impiego dietro a una scrivania”.
Per questo, anche in relazione al confronto aperto con il Governo, il leader Fai è tornato a chiedere “l’estensione e l’allargamento del bacino dell’ApeSocial ai nostri lavoratori” ma anche, e contestualmente, “l’apertura di un confronto con il Governo affinché sia riconosciuto lo status di lavoro usurante a tante tipologie del lavoro agricolo, alimentare, della pesca e dei settori forestali e ambientali”.
“L’impegno della Fai – ha concluso Sbarra – continuerà sin quando queste istanze di giustizia e di equità non saranno recepite. Perché il sistema attuale è assolutamente inaccettabile, e le parole disinvolte e male informate dell’Inps non cambiano di una virgola questa situazione. Servono fatti concreti”.
Fai Cisl, per Boeri la pensione va bene così? Provi lui a lavorare sui campi
Commenti Facebook