Dalle ultime statistiche del mondo accademico emerge un quadro drammatico; in Italia ci sono troppe università, troppi corsi di laurea, troppi professori ma sempre meno giovani laureati e questo è davvero un problema poichè il nostro paese rischia di trovarsi indietro rispetto ad altri paesi europei che invece di frenare raddoppiano il numero dei Laureati e quindi diventano sempre più competitivi nel mondo del lavoro.
Tanti giovani, conseguito il diploma, decidono di non proseguire gli studi per affacciarsi subito nel mondo del lavoro, un lavoro che non è scontato ed è sempre più difficile cercare, ma che quando c’è permette di guadagnare, poco o tanto, fin da subito. I giovani iniziano a manifestare una totale sfiducia verso la laurea, le statistiche Eurostat dicono che nel 2004 l’Italia era quartultima seguita da Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania oggi siamo saldamente all’ultimo posto.
Negli ultimi anni è diminuita la richiesta, sono tantissime le aziende che preferiscono giovani già introdotti nel mondo del lavoro da anni e non laureati con 110 e lode che non hanno esperienze concrete di gestione clientela, strategie commerciali, strategie di investimenti, ecc.
La realtà è che manca un collegamento tra università e mondo del lavoro, la maggior parte degli atenei italiani punta solo sulla formazione accademica senza pensare minimamente a quella pratica e lavorativa, le università dovrebbero integrare durante il percorso di studi anche delle opportunità di lavoro pratiche e concrete presso piccole-medie imprese, in questo modo il giovane avrebbe la possibilità di prendere confidenza con il mondo del lavoro ed al tempo stesso di applicare quella pratica che ha studiato per 3 o 5 anni.
Secondo una ricerca della commissione europea per la prima volta dal 1945 il numero dei laureati italiani sta smettendo di crescere, una crescita zero dei laureati che a differenza di Francia e Germania, dove la popolazione con l’istruzione più elevata cresce a vista d’occhio, il doppio rispetto a noi.
Secondo una ricerca di Almalaurea il salario medio al mese di un laureato triennale è crollato da 1.300 € mensili del 2007 a 1.000 del 2012, ma ci sono anche quelli che una laurea non c’è l’hanno e non frequentano corsi di formazione, negli ultimi 8 anni sono aumentati del 7,4% e ora sono il 26,9%, uno scenario tra presente e futuro che resta eccessivamente incerto.
Alfredo Magnifico
Eurostat, sempre meno Laureati, Italia ultima in UE
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