Dopo che, oltre alla epidemia degli ulivi in atto nella confinante Puglia, sono state individuate piante infette dalla “Xylella”, batterio che ne causa la morte, su piante ornamentali in Lombardia, la Coldiretti Molise ed il Consorzio Produttori Olivicoli Molisani, CO.PR.O.M., scrivono all’Assessore all’Agricoltura della Regione Molise, per chiedere misure cautelative e preventive per evitare che la micidiale infezione possa entrare in regione.
La richiesta congiunta, Coldiretti Molise e CO.PR.O.M., riferita al patogeno che sta distruggendo gli ulivi senza che sia stata ancora individuata una profilassi efficace, riporta quanto segue: “Le manifestiamo la preoccupazione degli olivicoltori molisani per i rischi connessi alla possibile propagazione dell’infezione della ‘Xylella’, la malattia che sta decimando gli ulivi pugliesi e di cui l’ente regionale per i servizi all’agricoltura e foreste della regione Lombardia ha individuato il patogeno su alcune piante ornamentali del genere Coffea arabica, della famiglia della rubiaceae, appartenenti ad un lotto infetto arrivato dal Costa Rica attraverso l’Olanda. Come risulta dai dati tecnici della Regione Puglia, il batterio della Xylella attacca , oltre agli ulivi, la vite, gli agrumi, gli oleandri, il prugno, il mandorlo, provocando la necrosi interna dei canali linfatici e quindi la morte della pianta. Le chiediamo, pertanto, di voler tenere alta l’attenzione ed i controlli delle strutture tecniche della Regione Molise e di prendere posizione, anche all’interno della Conferenza Stato-Regioni, affinché vengano rafforzati i controlli per le aree da cui proviene il batterio, come ad esempio il sud America, con un adeguato periodo di quarantena delle piante provenienti dai focolai di infezione e dai Paesi extra Unione Europea, al fine di selezionare il commercio di materiale vegetale infetto. Le manifestiamo piena disponibilità e collaborazione della nostra associazione per approfondire ed attivare iniziative utili ed opportune per ridurre il rischio infezione nella regione Molise, nella quale, dai dati ad oggi disponibili non risulta la presenza del batterio della Xylella.” In Molise i terreni coltivati ad olivo sono oltre 13mila ettari e la produzione di olio di oliva supera le 5mila tonnellate e vanta oltre oltre diciotto apprezzatissime varietà autoctone. La Direttiva comunitaria del 2000/29, che vietava di importare piante e parti di piante di vite e agrumi perché possibili ospiti di xylella, osserva la Coldiretti Molise, è risultata inefficace ed inadeguata. Per questo l’EFSA, Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha suggerito di emendarla, portando l’elenco delle piante da controllare in via cautelativa ad oltre 100, che, però, continuano ancor oggi ad entrare senza alcun problema in Europa. Come spiega CO.PR.O.M., Consorzio Produttori Olivicoli Molisani, la schiusa delle uova della cosiddetta “sputacchina”, insetto vettore del batterio della malattia, avverrà proprio in questo periodo, ed occorrerà più attenzione nel monitorare le piante.