Una ricerca realizzata dal Forum nazionale delle associazioni familiari riporta che il 49% delle famiglie prevede una situazione economica peggiore di quella presente, e il 47% prevede un peggioramento in ambito lavorativo, sono le donne più degli uomini a vedere un futuro più problematico.
L’area di quanti ritengono di poter mantenere una stabilità economica e lavorativa riguarda, rispettivamente, il 44 e il 45% degli intervistati.
Sorgono spontanee alcune domande; come le famiglie italiane vedono i prossimi mesi, valutino opportunità e pesino i problemi.
Lo scenario è preoccupante con previsioni che hanno ricadute evidenti nella vita privata; per il 46% degli intervistati svago e tempo libero peggioreranno, nuvole oscure su cultura e istruzione (peggioreranno per il 39%), vita sociale e amicizie peggioreranno secondo il parere del 33% degli intervistati.
Il quadro dei rapporti famigliari, sarà di gran lungo migliore; il 10% ritiene che peggiorerà il rapporto di coppia, l’11% vede nuvole nere sull’armonia famigliare e solo il 5% lo vede nei rapporti con i figli. In questo caso è la dimensione positiva a emergere: il 35% prevede addirittura che il rapporto con i figli sarà migliore, non si tratta di una speranza dei genitori, ma sono i figli stessi a manifestare in modo più deciso una simile convinzione.
Nei mesi di chiusura totale gli intervistati dichiarano di aver assistito ad un rinforzo dei rapporti famigliari; la coabitazione ha inciso positivamente nei rapporti di coppia e con i figli, rispettivamente il 31% e il 48% e non per maggiore “giocosità” ma per migliore collaborazione domestica e un maggiore dialogo.
E’ ora che dopo tant’abbandono la politica ritorni ad interessarsi della famiglia con un riconoscimento economico collegato alla genitorialità: un assegno universale mensile di almeno 250 euro per ogni figlio da 0 a 18 anni (come esiste negli altri paesi europei) e la riapertura generale delle scuole, mentre veda come decisamente secondarie delle misure di sostegno economico che sono svincolate da una tale funzione quali la sospensione dei mutui o l’abolizione della tassa sui rifiuti.
Le famiglie si confermano il pilastro di una società abitabile, hanno le idee chiare e sanno perfettamente dove vogliono andare.
La famiglia collegata alla dimensione genitoriale della paternità e della maternità, per troppo tempo, è stata ridotta a gruppo di pressione, corporazione o addirittura residuo tradizionale come se un’Italia senza famiglie potesse rappresentare un futuro credibile e una società abitabile, è ora di riconsiderare la famiglia il nucleo vitale, dal quale dipende il futuro fisico e morale del Paese.
La famiglia dall’isolamento ne è uscita potenziata nelle sue virtù interne e nella sua capacità di rinforzare la qualità e l’importanza delle relazioni tra i componenti.
Alfredo Magnifico