Don Luigi Giussani l’uomo che ha vissuto e proposto un cristianesimo; “incontro, avvenimento, storia d’amore”

Ho lasciato il Molise nel 1974 subito dopo la maturità liceale trasferendomi a Roma per seguire il corso universitario di Giurisprudenza, per pura casualità un martedi di ottobre di quell’anno sull’ autobus attaccai bottone con due splendide ragazze, mi invitarono ad andare a messa nella cappella universitaria dove conobbi un sacerdote fuori dagli schemi classici che mi affascinò, al punto da essergli vicino fino alla sua morte ed oltre, il sui nome era don Giacomo Tantardini, uno degli allievi prediletti di don Luigi Giussani.

Mi piace tracciare un ricordo di Giussani a vent’anni dalla sua morte; nacque il 15 ottobre 1922 a Desio, diocesi di Milano, oggi provincia di Monza-Brianza, figlio di Beniamino, disegnatore e intagliatore, e Angelina Gelosa, operaia tessile.

Nell’ottobre 1933 entrò in Seminario. ordinato sacerdote il 26 maggio 1945, nel 1954 discusse la tesi di dottorato in Teologia; nello stesso anno chiese di potersi dedicare pienamente alla formazione dei giovani.

Insegnò al liceo ginnasio statale Giovanni Berchet di Milano, dove iniziò l’avventura di “Gioventù Studentesca” incarico che mantenne fino al 1967, dall’anno accademico 1964-1965 insegnò Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Nel 1968, quando anche molti dei suoi allievi si sentivano coinvolti dal movimento studentesco, iniziò a organizzare incontri per ricondurli alla ragionevolezza della fede: da lì ebbe inizio Comunione e Liberazione (CL), movimento che coinvolse giovani e adulti da quest’ avventura  nacquero;l’ Associazione “Memores Domini”, composta da consacrati uomini e donne, e le Suore di Carità dell’Assunzione, morì a Milano il 22 febbraio 2005.

Ringrazio il Signore, per avere avuto occasione di incontrarlo in via confidenziale e di ascoltarlo in diversi ritiri spirituali  è stato indiscutibilmente un grande dono per; la sua vita spesa senza riserve nell’adesione coerente alla propria vocazione sacerdotale, nell’ascolto costante dei bisogni dell’uomo contemporaneo, e nel servizio coraggioso alla Chiesa.

Il suo era un invito franco e deciso, che sapeva rivolgere a quanti lo avvicinavano, ad un personale incontro con Cristo, piena e definitiva risposta alle attese più profonde del cuore umano.

I suoi sono stati anni di studio intenso e di grandi scoperte: come la lettura di Leopardi con la quale don Giussani soleva talvolta accompagnare la meditazione dopo l’Eucaristia, le sue prediche erano sempre accompagnate da queste citazioni, mentre si rafforza, in lui la convinzione che il vertice di ogni genio umano (comunque espresso) è profezia, anche inconsapevole, dell’avvenimento di Cristo, tra questi l’Inno Alla sua donna di Leopardi interpretato come una sorta di introduzione al prologo del Vangelo di san Giovanni, o di riconoscere Beethoven e Donizetti come espressioni vivissime dell’eterno senso religioso dell’uomo.

Dette inizio negli anni Sessanta alla sua attività evangelizzatrice presentando le verità della fede con un dialogo aperto ed incessante, con una coerente docilità al magistero della Chiesa e soprattutto con una esemplare testimonianza di vita.

Nacque così il movimento di Comunione e liberazione, cresciuto nel corso degli anni grazie all’ardore apostolico di questo fervente sacerdote ambrosiano, che ha saputo coinvolgere tanti discepoli in un appassionante itinerario missionario.

Don Giussani da padre carissimo, dolce e forte, per me come per tutti quelli che lo hanno conosciuto è stato annunciatore e testimone di Cristo e del suo mistero, paragonabile a San Paolo o a San Giovanni Bosco,ed ha fatto sì che si conoscesse la gioia di questo Vangelo vivente e personale che è Gesù.

Difensore della ragione dell’uomo, don Giussani è stato un profondo conoscitore della letteratura, della musica e un convinto valorizzatore dell’arte come strada che conduce al Mistero. Cristo e la Chiesa: sta qui la sintesi della sua vita e del suo apostolato.

Fu un grande maestro di umanità e difensore della religiosità che è inscritta nel cuore di ogni essere vivente.

Alfredo Magnifico

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