Dichiarazione dei redditi dei molisani: metà dei contribuenti non supera i 12.500 euro

Sono stati circa 212 mila i contribuenti molisani che per l’anno di imposta 2015 hanno assolto l’obbligo dichiarativo, direttamente attraverso la presentazione dei modelli di dichiarazione Unico e 730, ovvero indirettamente attraverso la dichiarazione dei sostituiti d’imposta (Certificazione Unica – CU). Il numero totale dei contribuenti è risultato in diminuzione (-0,8%) rispetto all’anno precedente. I dati sono stati resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e commentati dall’Ufficio Studi e ricerche di Unioncamere Molise.

Per una corretta interpretazione dei risultati statistici delle dichiarazioni dei redditi è utile ricordare i dati macroeconomici dell’anno di riferimento: nel 2015 il Pil del Molise ha presentato una crescita del +0,9% in termini reali (+1,5% in termini nominali), mentre il tasso di inflazione nazionale (non si dispone del dato regionale) è stato pari allo 0,5%.

Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a circa 3 miliardi e 318 milioni di euro per un valore medio di 15.840 euro. Il confronto omogeneo con l’anno precedente mostra un aumento del reddito complessivo medio dichiarato del 2%. Se si osserva il reddito complessivo del contribuente mediano, che rispetto alla media non è influenzato da valori outlier (ossia particolarmente elevati), l’importo scende a 12.507 euro. Ciò significa che la metà dei contribuenti non supera 12.507 euro di reddito dichiarato. L’analisi territoriale conferma che la regione con il reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (24.520 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Bolzano (22.860 euro), mentre la Calabria presenta il reddito medio più basso (14.780 euro); anche nel 2015 il reddito medio delle regioni del Sud e del Centro è cresciuto meno rispetto alla media nazionale (20.690 euro). Analizzando i contribuenti molisani per fasce di reddito complessivo si osserva che il 41,6% dei contribuenti si colloca nella classe 0 – 10.000 euro; il 16,2% dei contribuenti nella classe 10.000 – 15.000 euro; nella classe 15.000 – 26.000 euro si colloca il 24,4%; il 15,7% nella fascia 26.000 – 55.000 euro; l’1,1% nella fascia 55.000 – 75.000 euro; lo 0,9% nella fascia 75.000 – 120.000 euro e infine lo 0,2% (si tratta di 431 contribuenti) dichiara un reddito superiore ai 120.000 euro.

Rispetto all’anno precedente aumenta il numero dei soggetti che dichiarano un reddito medio alto (da 26.000 euro in su); di contro diminuiscono quelli che presentano un reddito medio basso (fino a 26.000 euro).

Scendendo nel dettaglio per tipologia di reddito dichiarato dai contribuenti molisani, i redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’84% del reddito complessivo dichiarato; il reddito da pensione, rappresenta circa il 35% del totale del reddito complessivo (in media in Italia il reddito da pensione rappresenta circa il 30%).

I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 26.230, anche se rispetto alle altre regioni è il valore più basso: peggio fanno solo i lavoratori autonomi della Calabria con 24.540. Il valore medio nazionale è pari a 38.290 euro. Il reddito dichiarato dagli imprenditori in contabilità ordinaria è pari a 24.220 euro, mentre quello degli imprenditori in contabilità semplificata è pari a 13.300 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti molisani è pari a 17.600 euro (la media nazionale è pari a 20.660 euro), quello dei pensionati a 13.230 euro (media nazionale pari a 16.870 euro) e, infine, il reddito medio da partecipazione in società di persone ed assimilate risulta di 11.390 euro (17.020 euro la media nazionale).

Va ricordato però che qui i dati devono essere letti alla luce del “libretto di istruzioni” fornito dal Tesoro, che chiarisce per esempio come nelle dichiarazioni Irpef si intendano come “imprenditori” coloro che hanno un’attività in proprio e non i titolari di grandi aziende. La quasi totalità dei redditi da capitale è soggetta infatti a tassazione sostitutiva e non rientra quindi nell’Irpef. Per altro si tratta per la maggior parte di ditte individuali, senza personale alle dipendenze.

Rispetto al 2014, in Molise, il reddito medio da pensione mostra un crescita dell’1,7%. Crescono anche i redditi medi d’impresa (+7,8%), da lavoro autonomo (+10,3%), da partecipazione (+7,4%) e i redditi medi da lavoro dipendente (+1,8%).

Infine l’analisi delle addizionali all’Irpef conferma il trend di incremento degli ultimi anni. L’addizionale regionale Irpef in Molise ammonta nel 2015 a circa 60 milioni euro (+2,1% rispetto al 2014). L’addizionale regionale è pari a 460 euro (440 euro nel 2014). Si tratta del valore più elevato dopo Lazio (620 euro) e Piemonte (510 euro), risultato dovuto agli automatismi fiscali previsti in caso di deficit sanitario attivo in tutte e tre le regioni citate; i valori più bassi si rilevano nella provincia autonoma di Bolzano (230 euro) seguita dalle regioni Basilicata e Sardegna (entrambe a 270 euro).

L’addizionale comunale ammonta, invece, complessivamente a 16,8 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto al 2014, con un importo medio pari a 140 euro: la media nazionale è pari a 180 euro, il valore massimo si registra nel Lazio (250 euro), quello minimo nella provincia autonoma di Bolzano (60 euro).

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