Dopo il NO CETA, del 21 luglio u. s., della giunta Frattura che, su proposta del vicepresidente Vittorino Facciolla, ha fatto proprie le ragioni della Coldiretti contro il Sì convinto del Pd a Bruxelles e a Roma, c’è da credere che è l’organizzazione professionale a ispirare il governo regionale. Una notizia dalla grande rilevanza politica passata sotto silenzio, prima di tutto del gruppo dirigente del Pd. Le schermaglie elettorali.
Qualche giorno fa ho spedito l’articolo “Il Molise dice NO CETA” e l’ho fatto perché ritenevo e ritengo importante questo pronunciamento, e, spero vivamente che esso possa influenzare il nostro Parlamento che, se dice NO, annulla il voto del Parlamento europeo, espresso il 7 Febbraio u.s.. Un atto che farà tirare un sospiro di sollievo alla nostra madre Terra, e, nel contempo, metterà in crisi le multinazionali e la finanza, il sistema che neanche la pesante crisi del 2008 ha portato a ripensamenti, ma ad accentuare le sue azioni che chiudono al nostro domani.
Torno sui fatti che hanno portato il governo regionale del Molise – fino al 21 luglio u.s., ispirato dal Pd – a decidere contro le direttive di questo partito, quelle che hanno portato la gran parte dei suoi rappresentanti nel Parlamento europeo a votare SI’ CETA. Renzi, sia nella veste di capo di governo che di segretario del Pd, ha manifestato più volte il suo entusiasmo per i due trattati, Ceta e Ttip, concordati dall’Europa, il primo con il Canada e il secondo con gli Stati Uniti.
Il governo regionale, su proposta dell’Assessore all’agricoltura, Vittorino Facciolla (Pd?), che, qualche giorno prima, aveva partecipato alla manifestazione nazionale indetta dalla Coldiretti ed altre sigle sindacali, ha fatto proprie le motivazioni dell’organizzazione professionale, ed ha votato e fatto deliberare il NO CETA. C’è da pensare che dal 21 luglio u.s., il governo Frattura è un governo ispirato, non dal Pd, ma dalla Coldiretti.
Se il silenzio, nella stragrande maggioranza dei casi, vuol dire assenso – anche dopo il NO CETA del Consiglio regionale che segue quello del Veneto – c’è da credere che al Pd molisano, al suo gruppo dirigente, il risultato del voto sta bene. Il maligno di turno direbbe che i voti promessi dalla Coldiretti sono molto importanti per il partito di Renzi, non solo nel Molise, m anche nel Paese.
Un’altra questione politica importante, come il No CETA, è passata sotto il silenzio generale ed è quella di un raggruppamento, detto di sinistra, contro il Pd, che vede presente il sen. Ruta (ancora del Pd); i comunisti italiani che hanno eletto Ciocca, attualmente assessore e, come tale, componente della Giunta presieduta da Paolo Di Laura Frattura; la Sinistra italiana, già Sel, che ha candidato ed eletto Nico Ioffredi, ha premiato con la delega alla cultura, premiato dal cognato Presidente.
Non ho letto, ad oggi, dichiarazioni che fanno pensare ad un abbandono dei rispettivi partiti da parte dei nomi sopracitati, ciò che fa pensare che i due partiti di sinistra continueranno a sostenere il governo Frattura, ma, nel frattempo, si stanno organizzando per vedere come sconfiggere la coalizione di cui fanno parte. Incredibile!
Chiudo con qualche considerazione su quello che sta succedendo nella mia amata Larino. Mi raccontano di manovre elettorali, in atto da tempo, con raggruppamenti che nascono, si moltiplicano e si sciolgono come neve al sole. Tutti impegnati e tesi a fare la sola cosa che hanno mostrare di avere capacità e cioè dividere il paese e, così, renderlo ancora più debole di quanto ha mostrato di essere fino ad ora.
Ognuno già legato a questo o a quel referente regionale che – si può essere certi – ha a cuore i voti dei larinesi ma non Larino, la città che rischia di perdere, dopo l’ospedale, anche gli ultimi gioielli di famiglia, quali il Consorzio di bonifica e il Tribunale.
Nessuna idea, nessun progetto, ma solo calcoli di voti. Peccato! Davvero un peccato per una città che ha grande cuore e grande anima, soprattutto grazie ai giovani e giovanissimi, ai talenti che ho visto in queste sere circolare per le strade e le piazze del centro storico, in ricordo di un grande animatore, Don Luigi, l’ex parroco della Cattedrale scomparso troppo presto.
Pasquale Di Lena
Commenti Facebook