È stato depositato l’emendamento al disegno di legge di conversione del cosiddetto “Cura Italia” che nasce dalla proposta di Cittadinanzattiva di rafforzare l’assistenza socio-sanitaria e domiciliare peri malati cronici e rari, gli immunodepressi, gli acuti non ospedalizzati e le persone disabili non autosufficienti attraverso il finanziamento di piani straordinari triennali da parte delle Regioni. Le risorse deriverebbero da una rimodulazione della tassazione sulle sigarette elettroniche da “tabacco riscaldato” riducendo il beneficio fiscale che in questo momento hanno rispetto alle normali sigarette. Questo permetterebbe di assegnare 300 milioni di euro nel 2020, 400 nel 2021 e 500 nel 2022.
“Risorse importantissime che permetterebbero di assicurare quello che oggi non esiste, una assistenza domiciliare dignitosa a chi ne ha bisogno”, commenta Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “Ringraziamo per questo il senatore Nannicini, primo firmatario, e i senatori dei diversi schieramenti che hanno deciso di firmare questo emendamento sostenendo così la nostra proposta. La stessa è sostenuta da oltre 70 fra organizzazioni civiche, associazioni di pazienti, federazioni e ordini professionali, società scientifiche e rappresentanti del mondo delle imprese. Una bellissima dimostrazione di unità e di visione comune del servizio sanitario nazionale in una ottica di interesse generale, un bel segnale che dimostra che questa situazione di enorme difficoltà che viviamo sta cambiando un pezzo di società e la sta unendo.
“In un momento così delicato per il nostro Paese, in cui gli anziani muoiono nelle case di riposo, i pazienti ricoverati nelle RSA sono a grave rischio di contagio e i malati cronici, in generale, incontrano difficoltà importanti per curarsi, dobbiamo constatare – continua Gaudioso – come nelle ultime ore forti interessi si stiano muovendo per ostacolare la nostra proposta. Chiediamo una presa di posizione chiara, trasparente ed ufficiale degli esponenti di maggioranza ed opposizione per sapere quali siano le loro priorità e la loro posizione rispetto alla nostra proposta che vuole incrementare, per l’attuale fase di emergenza e per il successivo periodo di normalizzazione, specifiche ed ulteriori misure di sostegno alle fasce di popolazione più fragili, sia in considerazione della momentanea sospensione delle attività di alcuni centri di assistenza (semiresidenziali, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario), sia per evitare ulteriori ospedalizzazioni che amplificherebbero il rischio di contagio ed andrebbero a gravare ulteriormente sulle attività delle strutture ospedaliere”.