Demanio dello Stato: lanciato il progetto per il recupero di strutture non più in uso

Chissà quante volte li abbiamo visti percorrendo le strade specialmente quelle non a scorrimento veloce. Infatti, dopo i fari, vere e proprie icone dei territori costieri, tanto da essere al centro di racconti e di film, il demanio dello Stato punta al recupero di vecchie case cantoniere, locande, masserie, ostelli, ma anche piccole stazioni, caselli idraulici, ex edifici scolastici, torri, palazzi storici, monasteri e antichi castelli per un totale di oltre 100 immobili pubblici (43 gestiti dall’Agenzia del Demanio, 50 degli Enti territoriali e 10 dalla Anas), da rimettere in opera con l’obiettivo di farle diventare vere e proprie strutture turistiche o punti ristoro, alberghi e ciclofficine. Strutture che prenderanno nuovamente vita lungo percorsi da percorrere rigorosamente a piedi o in bicicletta. Questo è il contenuto del progetto Valore Paese – Cammini e Percorsi, presentato dell’Agenzia del Demanio con Mibact e Mit e che riguarda le strutture dislocate lungo gli itinerari storico-religiosi e i percorsi ciclopedonali disseminaste da Nord a Sud dello Stivale. Il progetto che rientra nel Piano Strategico del Turismo e del Piano Straordinario della Mobilità turistica, prevede il coinvolgimento di operatori privati o imprese, cooperative e associazioni composte in prevalenza da giovani under 40 che ammoderneranno le strutture prevalentemente in disuso se non in stato di abbandono situate lungo percorsi storico culturali quali: la Via Appia, la Via Francigena, il Cammino di San Francesco e di San Benedetto e le ciclovie Vento, Sole e Acqua punto di eccellenza dell’Acquedotto Pugliese. A tal riguardo non oltre la prossima estate, che già bussa alle porte, il Demanio pubblicherà gare per dare in concessione gratuita le strutture con la formula 9 + 9 anni . Progetto che sarà riproposto sia nel 2018 sia nel 2019, sempre dando in concessione 100 immobili ogni anno.

A dare supporto all’iniziativa il Mibact ha previsto lo stanziamento di 3 milioni di euro attraverso quattro specifici bandi per fornire un tutoraggio alle start up che parteciperanno al progetto che saranno accompagnate nei primi 2 anni di vita. Si tratta di un’iniziativa molto interessante che darà nuovamente vita a strutture che in passato sono state una caratteristica del territorio specialmente se si pensa che sono da considerare a tutti gli effetti un punto di riferimento e di caratterizzazione del Paese dove i paesaggi sono il punto nodale finanche dell’economia sacra, rurale e culturale.
Massimo Dalla Torre

Commenti Facebook