Dai dati del ministero del lavoro: nel secondo trimestre del 2016 le attivazioni di contratti a tempo indeterminato sono state 392.043, il 29,4% in meno rispetto all’anno scorso (-163.099). I rapporti di lavoro a tempo indeterminato cessati sono stati 470.561, -10% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il dato, a differenza di quello fornito dall’Inps, tiene conto di tutto il lavoro dipendente compresi domestici, agricoli e pubblica amministrazione oltre che i contratti di collaborazione. I numeri sicuramente risentono della riduzione dell’incentivo all’assunzione a tempo indeterminato.
Nel secondo trimestre del 2016 sono state registrate 2,45 milioni di attivazioni di contratti nel complesso a fronte di 2,19 milioni di cessazioni. La maggioranza delle cessazioni sono dovute al termine del contratto a tempo determinato (1,43 milioni). Tra le altre cessazioni sono aumentate quelle promosse dal datore di lavoro (+8,1%) mentre si sono ridotte quelle chieste dal lavoratore (-24,9%). In particolare sono aumentati i licenziamenti(+7,4% sul secondo trimestre 2016).
Alfredo Magnifico
Crollano i contratti stabili, aumentano i licenziamenti
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