Contribuenti Ires, dal Fisco un alert su anomalie da plusvalenze. Dati condivisi per aiutare le imprese a “regolarizzare” per tempo con il ravvedimento

Il Fisco gioca a carte scoperte e fornisce via posta elettronica certificata le informazioni riguardanti possibili anomalie, presenti nella dichiarazione dei redditi, ai titolari di reddito d’impresa che hanno optato per la rateizzazione delle plusvalenze e delle sopravvenienze attive. Con un provvedimento firmato dal Direttore dell’Agenzia, le Entrate inaugurano nel segno della concretezza un nuovo corso nei rapporti con i contribuenti, improntato a trasparenza e collaborazione, e scommettono sulla condivisione delle informazioni “a monte” per semplificare gli adempimenti, promuovere la compliance e favorire l’emersione spontanea delle basi imponibili. Grazie alla segnalazione del Fisco, il contribuente potrà rimediare per tempo a un eventuale errore e assicurarsi così la riduzione delle sanzioni prevista dal ravvedimento o, in alternativa, fornire alle Entrate elementi, fatti e circostanze in grado di giustificare la presunta anomalia.
Il dialogo apre le porte al ravvedimento
Grazie a questa nuova e più avanzata forma di comunicazione con il Fisco, i contribuenti Ires che hanno ricevuto le informazioni dall’Agenzia possono regolarizzare gli errori e le omissioni eventualmente commesse, secondo le modalità previste dall’istituto del ravvedimento operoso (articolo 13 del D.Lgs. n. 472/1997), beneficiando così della riduzione delle sanzioni, graduata in ragione della tempestività delle correzioni. Un “rimedio” agevolato che resta salvo a prescindere dalla circostanza che la violazione sia già stata constatata o che siano iniziati accessi, ispezioni, verifiche o altre attività amministrative di controllo, delle quali il contribuente abbia avuto formale conoscenza, salvo la formale notifica di un atto di liquidazione, di irrogazione delle sanzioni o, in generale, di accertamento e il ricevimento delle comunicazioni di irregolarità (articoli 36-bis Dpr 600/1973 e 54-bis Dpr 633/1972) e degli esiti del controllo formale (art. 36-ter Dpr 600/1973).
Ecco quali dati contiene l’alert del Fisco
I dati che vengono comunicati dall’Agenzia delle Entrate alle imprese fanno riferimento alle plusvalenze e/o sopravvenienze attive, per le quali questi contribuenti hanno optato per la rateizzazione fino ad un massimo di cinque esercizi nella dichiarazione dei redditi, in deroga al regime naturale di tassazione integrale nell’anno di realizzo (articoli 86 e 88 del Tuir).
In particolare, nelle comunicazioni sono riportate le seguenti informazioni:
– numero identificativo della comunicazione
– modello di dichiarazione presentato relativo all’anno di realizzazione della plusvalenza o sopravvenienza
– protocollo identificativo e data di invio della dichiarazione
– ammontare complessivo della plusvalenza o sopravvenienza attiva realizzata, per la quale si è optato per la rateazione
– numero di rate scelte e ammontare della quota costante
– dati relativi alla dichiarazione per il periodo d’imposta 2011, nella quale la quota di competenza risulta parzialmente o totalmente omessa
– ammontare della quota di competenza parzialmente o totalmente omessa.
Segnalazioni via pec o posta ordinaria
L’Agenzia delle Entrate trasmette una comunicazione, contenente le informazioni agli indirizzi di posta elettronica certificata dei contribuenti o per posta ordinaria, nei casi di indirizzo pec non attivo o non registrato nel pubblico elenco denominato Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (Ini-pec), istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Il contribuente, anche tramite intermediari incaricati della trasmissione delle dichiarazioni, può richiedere informazioni o segnalare all’Agenzia eventuali elementi, fatti e circostanze dalla stessa non conosciuti, inviando una email agli indirizzi di posta elettronica riportati nella comunicazione stessa. I dati saranno poi messi a disposizione dalle Entrate alla Guardia di Finanza.

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