Consorzio di bonifica del Basso Molise, il Mam chiede garanzie economiche a Facciolla

Riceviamo e pubblichiamo

Dopo che il Consiglio Regionale ha approvato a maggioranza molto ristretta la legge di riforma dei consorzi di bonifica molisani, il Movimento agricolo Molisano (MAM) ha condotto un esame approfondito del testo normativo, i cui esiti si intende di seguito esporre, in modo che i consorziati tutti possono farsi una idea seria di cosa è successo e, soprattutto, di cosa accadrà a breve.

Se si parte dalla considerazione che il principale problema dei soppressi consorzi di bonifica del Basso Molise era economico finanziario, nella legge di riforma, pur sforzandosi, non si riuscirà a trovare nessuno stanziamento regionale straordinario per ripianare i debiti pregressi degli Enti di bonifica di Larino e di Termoli oppure per finanziare le spese di manutenzione delle opere di bonifica e di esercizio di impianti irrigui; c’è infatti unicamente una vaga dichiarazione di intenti da parte della Regione di poter istituire, con un successivo atto deliberativo di Giunta, un fondo a solo garanzia dei prestiti che sicuramente il nuovo Consorzio di Bonifica del Basso Molise dovrà stipulare per ripianare i debiti pregressi dei due Consorzi soppressi. Oltre al fatto che la Giunta non avrà i tempi tecnici per istituire e per disciplinare il funzionamento di detto fondo di garanzia, è evidente subito che non è per il momento previsto che la Regione metta mano al portafoglio a sostegno del nuovo Consorzio di Bonifica del Basso Molise, in quanto potrebbe tutt’al più intervenire come garante, ipotesi al momento normativamente impossibile per quanto detto, fermo comunque restando che a indebitarsi e quindi a ripagare il prestito dovrà essere certamente il Consorzio di Bonifica del Basso Molise: e dove il nuovo ente di bonifica troverà le somme necessarie per ripagare i prestiti che dovrà stipulare? La più semplice soluzione potrebbe essere quella di richiedere ai consorziati una contribuzione aggiuntiva rispetto a quella ordinaria richiesta loro annualmente; è una alternativa molto dolorosa, sicuramente insostenibile, che mostra la fondatezza delle denunce fatte dal MAM nei scorsi mesi, rimaste purtroppo inascoltate. Ora, la possibilità che quelli paventati fino a poco tempo come rischi si concretizzino è molto più elevata, in quanto adesso c’è un atto normativo a sostegno di questa tesi balorda.

Continuando l’analisi, la legge approvata attribuisce importanti e notevoli poteri al Commissario, tra cui l’adozione di un importante quanto delicato piano di classifica per il riparto della contribuenza consortile tra i consorziati dei due enti soppressi, oltre alla ricognizione della massa debitoria pregressa dei due consorzi di bonifica di Larino e di Termoli; entrambe queste attività, per quanto supportate dal personale del nuovo Consorzio, dovranno essere svolte da un soggetto terzo esterno, da retribuire a parte; detto questo, il MAM chiede all’assessore Facciolla di chiarire se il costo di queste importanti consulenze debba gravare sulle casse del Consorzio di bonifica del Basso Molise, ossia sui consorziati, oppure se intende finanziarle la Regione, in quanto al momento si fissano nella legge approvata solo dei tempi stringenti per lo svolgimento di queste attività, senza nessuna copertura economica.

Da ultimo, è risaputo anche dai non addetti ai lavori che il tallone di Achille dei due Consorzi soppressi è l’elevato costo energetico per il pompaggio del’acqua, costo che attualmente viene scaricato integralmente sugli utenti irrigui, e questo a prescindere dal reddito da essi prodotto con le colture irrigue praticate: è evidente quindi a tutti quanto sia elevato il rischio di impresa per gli agricoltori che prelevano acqua, in presenza di prezzi dei prodotti agricoli decrescenti, fattore che disincentiva di molto l’utilizzazione della risorsa irrigua nel Basso Molise. Ebbene, rispetto a questo grande e storico problema, il MAM si sarebbe aspettato che la Regione facesse qualcosa con la riforma, ma anche in questo caso le attese non sono state corrisposte.

Alla luce di tutte queste problematiche, il MAM chiede ancora una volta all’assessore Facciolla se la sua riforma del settore della bonifica e della irrigazione non sia un beffa per gli agricoltori del Basso Molise.l

DOMENICO ZEOLI SEGRETARIO MOVIMENTO AGRICOLO MOLISANO

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