L’idea nasce dall’incontro di un’azienda non profit (LAI – Lavoro Anch’io, società cooperativa sociale) con un’associazione di aziende profit (APAM – Associazione Produttori Apistici Molisani Società Cooperativa) che hanno “scoperto” di avere in comune una visione della società moderna orientata alla costruzione di un modello di sviluppo che sappia coniugare l’economia e l’occupazione con la dignità della persona umana, con il rispetto dell’ambiente in cui viviamo e con la difesa ferrea dei più deboli.
Luogo dell’incontro e della genesi del progetto non poteva che essere l’Università del Molise ed in particolare il Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti. Intorno ad un tavolo accademico, infatti, coordinati dal prof. Antonio De Cristofaro, vice-direttore vicario del Dipartimento, gli attori coinvolti hanno convenuto che “l’agricoltura sociale può essere uno strumento innovativo, alternativo al vecchio welfare, in grado di consegnare linfa vitale – risorse – al settore dell’assistenza alle persone diversamente abili che soffre il trend di prosciugamento delle risorse pubbliche e corre il pericolo di essere abbandonato al proprio destino”.
Lunghe discussioni, approfondite analisi che, spesso, si sono arricchite del contributo di professionalità di grande rilievo – a cominciare dal Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Terriaca, presieduta dall’ing. Giovanni Francesco Visco – hanno generato il Progetto APIS – Apicoltura Produttiva ed Inclusione Sociale. Il Percorso dei Sensi ne rappresenta il cuore pulsante.
Un centro di produzione specializzato nella Pappa Reale e nel Miele, un orto botanico a duplice funzionalità, fattoria didattica e produzioni tipiche (la Cipolla di Isernia ed il fagiolo “a’ murlecena”), sono le attività che caratterizzeranno Il Percorso dei Sensi di Sant’Agapito.
La scelta degli indirizzi produttivi è basata su elementi di fattibilità tecnica (la possibilità di inserire nel ciclo personale con disabilità), economica (la possibilità di ottenere un profitto per finanziare le attività sociali della LAI) e di mercato (la possibilità di collocare sul mercato, a quotazioni remunerative, le produzioni ottenute).
Il Centro di Sant’Agapito vuole diventare un modello “pilota” da cui partire per la promozione di un nuovo sistema di welfare per l’integrazione lavorativa di persone disabili ed a disagio sociale, dove il ruolo del “pubblico” è affiancato da “attività produttive” che si avvalgono del know how di imprese socialmente responsabili.
L’agricoltura sociale è un’opportunità. Si trova ancora in una fase embrionale di divulgazione. E’ opportuno “studiarla”, “testarla”, per strutturarla in modo da riuscire a coglierne tutte le potenzialità. La Regione Molise, tramite la nuova programmazione dei fondi strutturali, può favorire uno sviluppo importante di questo innovativo canale di promozione sociale ed economica. E’ indispensabile però che siano affrontate a monte le criticità ed i pericoli – che certamente non mancano (vedi attività speculative) – e che la costruzione delle politiche attuative e di sostegno siano concertate con tutte le parti interessate. Chiedere ed ottenere il contributo delle imprese non profit, delle imprese profit, del mondo universitario, adeguatamente mediato dalle strutture tecniche regionali, significa disegnare misure ed azioni di sostegno che possono ottimizzare l’utilizzo di risorse pubbliche che devono rappresentare esclusivamente “l’innesco” di un meccanismo virtuoso che poi deve avere e dimostrare la capacità di camminare in autonomia, organizzativa ed economica.
Il Percorso dei Sensi vuole dimostrare che tutto questo è possibile.
L’appuntamento è tra dodici mesi, quando saranno tirate le prime somme e valutati i primi risultati.
Dichiarazione di Nino Santoro – Amministratore LAI – Lavoro Anch’io
“Lo scopo della Cooperativa LAI è la creazione di un Centro Socio Educativo di grande innovazione che attraverso la Terapia occupazionale possa rispondere alle esigenze di donne e di uomini diversamente abili e delle loro famiglie. La partnership con l’APAM è determinante per il know how produttivo. L’ambizione più grossa è l’emancipazione economica delle nostre attività sociali che soffrono sempre di più il continuo prosciugamento delle risorse destinate al sostegno delle attività sociali stesse”.
Dichiarazione di Riccardo Terriaca – Direttore APAM – Associazione Produttori Apistici Molisani
“L’APAM – Associazione Produttori Apistici Molisani, è una cooperativa. E’, cioè, un’impresa socialmente responsabile per scelta. L’impostazione di mettere al centro dell’impresa la persona umana, di considerare il capitale finanziario uno strumento e non il fine dell’attività, di scegliere la meritocrazia coniugata alla mutualità per determinare il valore delle prestazioni, la rende molto vicina al mondo del non profit e, quindi, al mondo del sociale propriamente detto. Per questo motivo è stato molto semplice avviare la collaborazione con la cooperativa LAI. Collaborazione che si fonda su pochi, trasparenti e chiari elementi:
Il profitto delle attività, derivante dal valore delle produzioni detratte le spese di gestione, deve essere destinato al sostegno delle attività sociali della Cooperativa LAI, la cui definizione viene concordata
L’APAM offre il know how e gestisce in autonomia la fase produttiva del progetto
La LAI fornisce il personale diversamente abile limitatamente alla gestione dei processi che prevedono funzioni adatte alle disabilità presenti (vedi confezionamento, etichettatura, traslarvo, etc.), garantendo anche il personale di accompagnamento.
Con questi presupposti siamo convinti di mettere in piedi un sistema organizzativo che può funzionare e che rappresenta un’opportunità per l’impresa sociale – che trova risorse in autonomia – e per le imprese produttive che possono conquistare spazi di mercato e leve di competitività basate sulla valenza sociale del prodotto. Dunque un vantaggio per entrambi”
Dichiarazione del Prof. Antonio De Cristofaro – Università del Molise – Dip. AAA
“L’Università del Molise, ed in particolare il Dipartimento di Agricoltura, Ambiente e Alimenti, ha già da tempo intrapreso un percorso di fattiva collaborazione con il tessuto imprenditoriale. Siamo consapevoli, infatti, che solo un continuo scambio di informazioni tra chi studia e chi opera, tra chi ricerca e chi produce, può ottimizzare la programmazione delle attività di ricerca e la realizzazione di progetti industriali. Aiutare le imprese a cogliere le opportunità, poi, è un dovere da parte dell’Ateneo. Offrire il proprio contributo allo sviluppo dell’agricoltura sociale, soprattutto quando i progetti sono credibili e realizzati da imprese credibili, fa parte, dunque, delle normali attività che Università intende svolgere”.