Con il Welfare aziendale più vantaggi per dipendenti e datori di lavoro

La legge di Bilancio 2025 introduce importanti novità per le aziende italiane, con modifiche significative relative alla gestione delle spese di trasferta, che però, necessitano di una nuova modalità di rendicontazione e dei fringe benefit.

Il welfare aziendale, viene rafforzato con un incremento a 2mila euro per i lavoratori con figli e a 1.000 euro per chi non ne ha ed offre nuove opportunità per imprenditori e lavoratori.

Adottare le modifiche introdotte permette di rimanere in linea con le normative, e rappresenta un’opportunità per migliorare la relazione con i dipendenti e ottimizzare le risorse aziendali.

I fringe benefit rappresentano beni, servizi o agevolazioni che le aziende offrono ai dipendenti oltre al normale stipendio, una serie di vantaggi non monetari che, entro certi limiti, possono essere esenti da tassazione sia per il dipendente sia per l’azienda.

Tra i fringe benefit vi sono: rimborsi delle utenze domestiche, buoni pasto, buoni carburante o per la spesa, fornitura di auto aziendali a uso promiscuo, contributi per l’istruzione dei figli a carico (come il pagamento di rette scolastiche, libri o altro materiale didattico) e assicurazioni sanitarie per il dipendente e i suoi famigliari.

Rispetto al welfare aziendale classico, i fringe benefit possono essere corrisposti anche al singolo lavoratore, individuandone specifiche necessità personali, questo li rende flessibili e personalizzabile per il dipendente e al contempo si rileva fiscalmente vantaggioso per l’azienda.

Le novità prevedono un’agevolazione mirata per le famiglie, grazie all’ innalzamento delle soglie di esenzione fiscale dei fringe benefit per il triennio 2025-2027 da 258 euro a 1.000 euro per tutti i dipendenti e da 258 a 2mila euro per i dipendenti con figli a carico,  le spese sostenute entro questi importi pertanto non saranno tassati in busta paga come reddito da lavoro.

Anche i fringe benefit connessi all’uso promiscuo di veicoli aziendali subiscono delle modifiche, per  agevolare la transizione verso la mobilità sostenibile all’interno delle aziende italiane, su questa tipologia di benefit la tassazione dipende dal tipo di veicolo acquistato dall’azienda e sarà del 50% del valore Aci per le auto a combustione tradizionale, del 20% per le ibride plug-in e del solo 10% per le elettriche. Per il triennio 2025-2027, rimane la possibilità di attivare per tutti i dipendenti, a prescindere che questi siano genitori o meno, i fringe benefit per il rimborso delle utenze domestiche, delle spese di affitto o degli interessi sul mutuo della prima casa, sempre all’interno delle soglie previste.

Le trasferte lavorative riguardano gli spostamenti che i dipendenti effettuano per motivi professionali al di fuori della sede abituale di lavoro.

Questi spostamenti comportano costi che l’azienda può rimborsare, beneficiando di specifiche agevolazioni fiscali.

Le indennità giornaliere di trasferta rimangono esenti da tassazione entro i limiti di: 46,48 euro al giorno per trasferte in Italia e 77,47 euro al giorno per trasferte all’estero.

Dal 2025 tutte le spese sostenute durante la trasferta i rimborsi spesa; vitto, alloggio o trasporti, devono essere pagati con strumenti tracciabili (ad esempio, carte aziendali o bonifici), i pagamenti in contanti non saranno più deducibili.

Se un dipendente pranza durante una trasferta e paga in contanti, non sarà più possibile dedurre la spesa né detrarre l’Iva, occorrerà fornire ai dipendenti carte aziendali o informarli che potranno essere rimborsate solo spese documentate con pagamenti elettronici.

Con l’aumento delle soglie di esenzione per i fringe benefit, è possibile offrire ai dipendenti un pacchetto welfare più interessante, di certo aiuterà a migliorare il benessere dei lavoratori e aumenterà la soddisfazione e la motivazione all’interno dell’azienda.

Alfredo Magnifico

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