Collare elettrico per cani: l’utilizzo configura reato

Il nostro Ordinamento ha sviluppato, nel corso del tempo, una particolare sensibilità nei confronti degli animali; specialmente per quelli cd. “da compagnia”.
Le norme a tutela degli amici animali sono variegate e la stessa giurisprudenza si è espressa spesso sulle discutibili consuetudini adottate da taluni proprietari in fase di addestramento.
Una tecnica di addestramento, tra le più discutibili, ha ad oggetto l’utilizzo del cd. “collare elettrico”, detto anche “ecollars”, ossia un collare di addestramento a distanza che invia scosse di varia intensità e durata al collo del cane tramite degli elettrodi in metallo che premono sulla cute.
Per molti anni questi strumenti sono stati al centro di dibattiti accesi, tra coloro che li difendevano/utilizzavano e coloro che li condannavano.
Finalmente, poco tempo fa, la Suprema Corte di Cassazione ha messo la parola fine a questa diatriba, stabilendo che l’utilizzo del collare elettrico configura reato.
La Corte da un lato ha dequalificato il reato, inizialmente inserito nella più grave fattispecie di maltrattamento di animali (art. 544-ter), dall’altro ha confermato il disvalore della condotta e la consequenziale responsabilità penale dell’autore.
In particolare ha sancito, con sentenza n.° 21932/2016 (Sez. III), che l’utilizzo del collare elettronico che produce scosse o altri impulsi elettrici trasmessi al cane tramite comando a distanza, integra la contravvenzione di detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, poichè concretizza una forma di addestramento fondata esclusivamente su uno stimolo doloroso tale da incidere sensibilmente sull’integrità psicofisica dell’animale.
In conclusione, chiunque utilizza questi strumenti per addestrare un cane, incorre nel reato di cui all’art. 727, comma 2, del codice penale, che sancisce una pena detentiva che arriva fino ad un anno di arresto o un’ammenda che va da 1.000 a 10.000 euro.
Alla luce di detta pronuncia molti produttori hanno modificato il funzionamento di questi strumenti, commercializzando oggi modelli di collare differenti, che emettono unicamente luci, vibrazioni e impulsi sonori.
Avv. Silvio Tolesino

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