Per ogni euro speso in alimenti meno di 15 centesimi finisce nelle tasche di chi li ha prodotti. Una stortura che sta portando sempre più aziende agricole sull’orlo del fallimento. Ne è ben conscia la Coldiretti che per questo accoglie positivamente il recepimento della Direttiva europea contro le pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nelle filiere agricole e alimentari.
“E’ questo – afferma il Delegato confederale di Coldiretti Molise, Giuseppe Spinelli – un primo concreto passo nella difesa attiva dell’agricoltura italiana e dei suoi attori, gli imprenditori agricoli, spesso costretti a vendere al di sotto dei costi di produzione”.
La nuova norma, fortemente voluta e sollecitata da Coldiretti, spiega il Direttore regionale di Coldiretti Molise, Aniello Ascolese, “rende più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evita che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della GdO non venga scaricato sulle imprese di produzione, già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato”. Infatti, le vendite sottocosto dovranno ora rispettare una serie di parametri a partire dal semplice superamento dei costi medi di produzione elaborati dall’ Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare).
Ma la nuova Direttiva, sottolinea Coldiretti, colpisce anche il meccanismo delle aste al doppio ribasso che provoca forti distorsioni e speculazioni, aggravando così i pesanti squilibri di filiera della ripartizione del valore, visto che per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo.
Per difendere gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive è tra l’altro previsto, aggiunge Coldiretti, che si intervenga anche sui ritardi di pagamento delle forniture e sulle modifiche non concordate dei contratti, fino ai mancati pagamenti per i prodotti invenduti. Oltre a questo, conclude il Direttore di Coldiretti Molise, “è stato introdotto nel provvedimento anche l’anonimato di chi denuncia tali vessazioni e viene data alle associazioni di rappresentanza la possibilità di presentare le denunce per conto dei propri soci”.
A questo punto la palla passa al Governo che è chiamato a predisporre ed approvare uno specifico Decreto Legislativo.