Coldiretti insieme per l’ Ascolto/Europa e sviluppo rurale al centro dell’incontro di Napoli

Tre principi hanno caratterizzato l’incontro di Napoli, tenuto ieri al teatro Augusteo della città partenopea, che ha visto la partecipazione della dirigenza Coldiretti di Campania, Calabria, Puglia, Basilicata e Molise: mobilitazione permanentecoraggio e speranza. Tre pilastri su cui Coldiretti, la più grande associazione agricola d’Europa, intende costruire il proprio impegno futuro per garantire maggiore attenzione alla scienza, alla salute e alla tutela di produttori e cittadini consumatori. 

Così si è aperto il secondo degli incontri che, come quello di Milano della settimana scorsa, ha accolto dirigenti e soci con bandiere gialle e bandiere europee con la scritta “Coldiretti insieme per l’Europa” che campeggiava sul palco. L’ascolto è stato il punto di partenza, un dialogo aperto con la base associativa, fondamentale per affrontare con consapevolezza le sfide attuali, in un momento di forte instabilità economica e politica.

Mai come oggi, infatti, l’Europa gioca un ruolo determinante. In un contesto segnato da crisi globali e incertezze, il legame con le istituzioni europee diventa cruciale per dare risposte concrete al settore agricolo. Ma serve un’Europa diversa e coraggiosa, un’Europa con meno burocrazia e che ascolti davvero le richieste dei suoi popoli. Coldiretti intende farsi portavoce delle istanze del mondo agricolo, rafforzando il dialogo con Bruxelles per un futuro più solido e sostenibile.

L’incontro di Napoli, in cui hanno preso parte oltre 2.000 persone, è stata un’occasione di confronto tra giovani agricoltori e dirigenti dell’associazione. Durante l’evento, sono stati organizzati due tavoli tematici in cui i partecipanti hanno avuto la possibilità di esprimere le proprie istanze e discutere delle principali sfide del settore agricolo.

Il futuro dell’agricoltura tra innovazione e multifunzionalità. Il primo tavolo di discussione ha visto la partecipazione di giovani imprenditori agricoli provenienti da diverse regioni italiane. Uno dei temi centrali è stato il ruolo della “militanza” in Coldiretti, con una riflessione su quanto questa appartenenza vada oltre l’aspetto sindacale e diventi un vero e proprio impegno per il futuro dell’agricoltura italiana.

Un altro argomento chiave è stato l’impatto della legge di orientamento sull’agricoltura e su come essa abbia incentivato la trasformazione delle aziende agricole in realtà multifunzionali. Alcuni partecipanti hanno condiviso esperienze di diversificazione, come l’integrazione tra zootecnia, agriturismo e coltivazioni di prodotti IGP, dimostrando come queste strategie possano rafforzare la competitività delle aziende.

Per il Molise è intervenuto l’imprenditore zootecnico Domenico Ferrante, vice Presidente provinciale di Coldiretti Isernia e neoeletto vice Presidente dell’Associazione regionale Allevatori (ARA) di Campania e Molise. Titolare di un allevamento di vacche da latte, quota parte del quale trasforma nel caseificio aziendale e poi vende al mercato coperto di Campagna Amica di Isernia, Ferrante ha rimarcato l’importanza del ruolo dell’Associazione Italiana allevatori a sostegno e tutela del comparto zootecnico.

L’imprenditore ha inoltre sottolineato la necessità della nascita di nuove figure professionali all’intero dell’ARA che possano supportare gli allevatori connettendo i dati dell’alimentazione dei bovini con la selezione genetica. Ferrante ha infine voluto ringraziare Coldiretti Molise, nelle persone del Presidente regionale, Claudio Papa, e del Direttore regionale, Aniello Ascolese, per essere stati vicini all’Ara Campania Molise nei momenti più difficili riuscendo con impegno e caparbietà a risollevarne le sorti fino a rilanciarla. 

È stato sottolineato come l’Organizzazione stia lavorando per garantire maggiore supporto agli imprenditori agricoli attraverso incentivi per l’innovazione e strumenti per migliorare la redditività aziendale. È emerso, inoltre, il bisogno di snellire la burocrazia che spesso frena le iniziative imprenditoriali.

Qualità dei prodotti e competitività sul mercato. Il secondo tavolo di confronto ha affrontato le criticità legate alla competitività delle produzioni italiane, con particolare attenzione a prodotti strategici come il grano e il pomodoro.

Uno dei temi principali è stato l’impatto del grano trattato con glifosate importato dal Canada, una battaglia storica di Coldiretti per tutelare il grano duro italiano e garantire ai consumatori un prodotto di qualità. I partecipanti hanno chiesto maggiore impegno nella promozione di filiera corta e tracciabilità dei prodotti, evidenziando il valore della produzione locale.

Un’altra questione rilevante ha riguardato la concorrenza sleale da parte di prodotti stranieri venduti a basso costo. I giovani agricoltori hanno chiesto azioni concrete per contrastare la speculazione e valorizzare le produzioni italiane, anche attraverso strumenti di certificazione e promozione sui mercati esteri.

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