“La nota di aggiornamento del DEF è la prova che sul Servizio Sanitario Nazionale si continua a fare un gioco pericoloso: si dice di volerlo salvaguardare e rilanciare, ma nei fatti si fa l’esatto opposto. Le istituzioni continuano inesorabilmente la loro opera di disinvestimento”. Queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva sulle misurecontenute ne DEF.
“E, come se non bastasse”, continua Aceti, “lo si fa anche in un momento in cui il PIL è cresciuto nel 2017 dell’1,5% e si prevede che continui a crescere nella stessa misura nel 2018 e 2019.
La decisione del Governo di attestare l’incidenza della spesa sanitaria pubblica sul PIL al 6,5% nel 2018, al 6,4% nel 2019, e soprattuto averla diminuita nel 2020 portandola al 6,3%, non può che vederci contrari e fortemente preoccupati”.
È infatti proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità ad aver fissato la soglia di investimento pubblico degli Stati al 6,5% come limite al di sotto del quale è certo che si intacchi la salute dei cittadini e l’accessibilità ai servizi sanitari. Inoltre, il combinato disposto tra la Nota di aggiornamento al DEF e il Decreto del 5 giugno, che taglia di 423 milioni di euro il Fondo Sanitario Nazionale 2017 e di 604 milioni il FSN 2018, infligge un colpo pesantissimo al nostro SSN.
“È molto grave che le politiche pubbliche continuino a non allinearsi con i bisogni e le aspettative dei cittadini”, ha ancora aggiunto Aceti. “Si continua a disinvestire nonostante le segnalazioni dei cittadini ci dicono che esiste una difficoltà di accesso ai servizi sanitari, l’Istat segnala una crescente rinuncia alle cure e una crescita della spesa privata, i nuovi LEA introducono nuove prestazioni a carico del SSN e necessiterebbero di risorse economiche aggiuntive e ancora oggi non sono pienamente garantiti. Vogliamo una Legge di Bilancio di investimento nella salute e nel SSN, che riduca le disuguaglianze partendo dall’abolizione del Superticket di 10 euro sulla ricetta; che dia gambe effettive ai nuovi LEA e che rafforzi il personale sanitario senza il quale è impensabile curare le persone.”