Un contesto complicato – afferma il coordinatore della CISL Antonio D’Alessandro -, al
quale va ad aggiungersi un’incertezza politica, che induce all’attesa. La recente crisi di
governo in Italia e l’instabilità economica rende impensabile, con le prospettive attuali,
portare avanti processi virtuosi di collaborazione fra istituzioni e sindacato, sebbene mai
come ora sarebbe necessario un patto fra soggetti pubblici, forze economiche e parti
sociali per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento economico, allo
sviluppo del territorio ed all’integrazione sociale.
L’augurio – precisa Antonio D’Alessandro -, nella situazione attuale, è che il premier
Draghi possa davvero essere un riferimento adeguato per portare avanti con efficacia le
istanze di un sindacato che nelle recenti legislature non ha mai trovato quell’interlocutore
con il quale collaborare per porre le basi per un reale cambiamento sociale, economico e
culturale.
In conclusione, è innegabile che la pandemia abbia reso insostenibile una situazione di
crisi generalizzata che, nella sua drammaticità, sta mettendo a nudo la debolezza di un
sistema economico-sociale, determinando difficoltà e criticità ormai a tutti i livelli.
Tutti percepiamo quello attuale come un periodo di transizione e di trasformazione ma, in
definitiva, nessuno di noi sa davvero quando giungerà a conclusione e verso cosa ci
porterà la fine di tutto ciò.
Possiamo solo ritenere – conclude il coordinatore della CISL Antonio D’Alessandro – che
l’atteggiamento più sbagliato sia quello di lasciare che le cose accadano, senza cercare
di veicolarle verso un obiettivo di miglioramento strutturale. Queste situazioni, proprio
perché complesse, vanno capite, studiate, analizzate e guidate. Mai come in questo
momento storico, il sindacato, alla luce dei suoi valori fondamentali, dei principi ispiratori
e dei suoi ideali, è tenuto a dare il suo prezioso contributo.
CISL: il sindacato è tenuto a dare il suo prezioso contributo
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