I consumi in Italia sono trainati dagli anziani, che fanno girare l’economia più dei giovani. La ricerca, condotta dal Censis e da Future Concept Lab su “Il buon valore della longevità” dalla ricerca emerge che la ripresa stenta a decollare e non arriva, mentre, il dato positivo è che gli anziani mediamente vivono meglio e riescono a spendere, al contrario i giovani risultano con redditi sempre più modesti e di conseguenza continuano a ridurre le spese con il risultato che sono gli anziani a trainare i consumi. Gli anziani oggi in Italia sono 13,2 milioni, e altri 3 milioni se ne aggiungeranno nei prossimi 15 anni: si tratta di uno straordinario, ma poco conosciuto, motore della ripresa. Sono 4,6 milioni gli anziani pronti a destinare eventuali risorse aggiuntive ai consumi. Per la prima volta in Italia la spesa per i consumi delle coppie con un capofamiglia anziano è superiore di circa 1.200 euro l’anno in più, a quella delle coppie con a capo un giovane di 18-34 anni. Negli anni della crisi (2009-2014) gli anziani che vivono soli hanno aumentato la spesa per consumi del 4,7% in termini reali, mentre quella dei giovani è andata a picco -12,4%. Per il futuro, l’89% degli anziani pensa che nei prossimi dodici mesi i propri redditi, risparmi e consumi siano destinati ad aumentare (9%) o a restare stabili (80%) per 1,1 milioni di persone con 65 anni e oltre intendono procedere all’acquisto di elettrodomestici, 670.000 di pc, smartphone, tablet e altri prodotti tecnologici, 320.000 di mobili per la casa, mentre circa 1 milione esprime l’intenzione di fare lavori di ristrutturazione dell’abitazione mentre 530.000 pensano di realizzare un investimento immobiliare nel prossimo triennio. Si stima che, con l’abolizione permanente della Tasi, tra gli anziani proprietari di case 2,6 milioni potrebbero destinare circa 600 milioni di euro in più ai consumi. Gli anziani 54% usano prevalentemente solo contante per gli acquisti,13 miliardi di euro l’anno la spesa di tasca propria per la salute, per far fronte con risorse proprie a bisogni non coperti dal welfare pubblico,2,7 miliardi di euro l’anno per attività formative proprie o di membri della famiglia (magari un corso di inglese o di violino per un nipote), a cui si aggiungono altri 960 milioni di euro per attività sportive per sé o i propri familiari. In totale, sono 7 milioni gli anziani che contribuiscono con i propri soldi al benessere della famiglia, di figli o nipoti, anche finanziando consumi altrui. Molti anziani hanno ancora voglia di lavorare; sono 3,2 milioni quelli che già lavorano regolarmente o di tanto in tanto. E nei prossimi anni 225.000 si preparano a cercare lavoro e 407.000 proveranno ad avviare un’attività autonoma: 230.000 un’attività artigiana, 229.000 un’attività professionale e 178.000 un’attività commerciale. L’84,5% degli anziani giudica positivamente la propria vita in questo momento: dati che testimoniano una spinta evidente a investire nella propria vita, a cambiarla o riempirla di attività, progetti, relazioni. Sono 6,6 milioni gli anziani clienti di ristoranti e trattorie; 6 milioni frequentano cinema, teatri e musei; 4,8 milioni praticano giochi e scommesse come il lotto e il superenalotto; 3,1 milioni viaggiano all’estero; 2,8 milioni frequentano scuole di ballo e balere; 680.000 sono stati in un bed & breakfast nell’ultimo anno; 410.000 si muovono regolarmente in bicicletta. Guidano più o meno regolarmente l’auto circa 7 milioni di longevi.
Alfredo Magnifico
Censis: Sono gli anziani a far girare l’economia
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