Una recente indagine del Censis afferma che il lavoro c’è e che, invece, a mancare sarebbero i lavoratori volenterosi.Sorge spontanea la domanda di come vengono effettuate certe analisi, sicuramente da chi neppure tocca con mano l’argomento, e tantomeno vive le varie situazioni di ricerca lavoro.
In giro sicuramente ci sono i fannulloni, ma tanti disoccupati si “sbattono” tra un colloquio e l’altro ricevendo la classica risposta “le faremo sapere”.
Di certo i ricercatori del Censis conoscono poco la condizione di disoccupato e la frase “Cerco lavoro” in un Paese dove a far da padrone e a dettare legge sono cooperative o Agenzie di lavoro interinale che pagano 6 euro ora a tempo determinato, senza alcuna garanzia di futuro, agenzie interinali e cooperative che praticamente fungono da centri per l’impiego, ormai inesistenti.
Tanti espulsi dal mondo del lavoro, per varie cause, non ultime le chiusure per fallimenti aziendali, “vagano come fantasmi nell’oscurità” tra un colloquio e l’altro, senza prospettive se non quello sterile “le faremo sapere”.
Sorge spontanea la domanda è mai sia possibile che esista un “mercato” del lavoro florido,tanta richiesta di manodopera, se le aziende non assumono a tempo determinato (pur potendo usufruire di agevolazioni e con a disposizione caratteristiche del profilo richiesto) invece vanno alla ricerca di escamotage convenienti perché una persona non sia dipendente ma schiava di un sistema perverso?
Le uniche,vere proposte di lavoro che vengono rese disponibili sono a part time, e il resto delle ore “a chiamata”, contratti a chiamata come lavoratori extra, o stagionali , di conseguenza “quando ho bisogno corri”, a tempo determinato, con periodi di prova tre mesi, “eventualmente” rinnovabili. Etc.
Sarebbe bello che chi fa queste indagini pubblicasse anche il nome delle aziende, i posti di lavoro offerti in maniera tale che l’onda dei disoccupati si possa indirizzare verso questa valanga di posti di lavoro.
Al contrario di ciò che si legge, c’è chi vorrebbe un impiego, ma non lo trova, non perché non abbia referenze o capacità, anzi,troppi laureati stanno a friggere patatine da Mcdonald, oggi da parte dei “Padroni” si tende a volere “il meglio al meno”,si effettuano centinaia di selezioni cercando il pelo nell’uovo.
Bando ai Fariseismi da strapazzo, cos’è che manca la voglia di lavorare, o di assumere?
Cosa si può fare concretamente per i tanti giovani e non che sono sull’orlo della disperazione?
Non ridicolizzate con studi da salottieri un problema reale che affligge la società i NEET non sono tutti fannulloni,tra i giovani c’è anche chi è fannullone, ma tanti sono solo desiderosi di indipendenza dallo Stato e dalle famiglie, specialmente chi è a casa per cause altrui, e non proprie.
Il Governo proponga realmente corsi di orientamento professionale, percorsi di reinserimento e formazione, agevolazioni concrete, ingressi finalizzati ad una stabilità.
Basta con la retorica durata anche troppo, dalla Fornero in poi, che manca la voglia e la volontà di lavorare, c’è tanto desiderio di non venire sfruttati ma di essere valorizzati.
Alfredo Magnifico