Una ricerca del Censis, dei nati fra gli anni 80 e i primi 2000, mostra che i giovani non sono affatto chosy (schifiltosi, difficili, di bocca buona,)come disse la MISS dalla lacrima coccodrillesca,anzi questi giovani reagiscono a una crisi che semina disoccupazione record fra loro, e si adattano a fare di tutto.
• un milione di under 35 hanno cambiato almeno due lavori nel corso dell’anno,
• 1,2 dichiarano “di aver lavorato in nero negli ultimi 12 mesi”,
• 1,8 hanno svolto “lavoretti pur di guadagnare qualcosa”,
• 1,7 hanno lavorato sì ma “con contratti di durata inferiore a un mese”
• 4,4 hanno fatto “stage non retribuiti”.
• 3,8 milioni “lavorano oltre l’orario”, per 1,1 di essi, accade “senza riconoscimento degli straordinari” e, per 1,7, “con una copertura economica solo saltuaria”, senza contare che accade di notte,
• in 1,1 milioni di casi, nel week-end, 3 milioni, e lontano da casa, per 1,8 milioni.
Come se non bastasse 2,3 milioni di persone che svolgono un lavoro di livello più basso di quello che competerebbe al loro grado di istruzione: il 46,7% di quanti lavorano.
• Fra i 35-64enni, la generazione i sottoccupati sono solo il 21,3%.
Se non si riforma,anzi se non si azzera la Fornero rischiamo di creare un esercito di sottooccupati vicini alla condizione di schiavi con grave ripercussione sull’economia.
Alfredo Magnifico
Censis: I giovani sono più lavoratori dei loro padri
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