In chiusura d’anno è opportuno fare l’analisi della situazione di un territorio; poiché servono dei dati, ci avvaliamo della statistica de ‘IlSole24Ore’ relativa alla qualità della vita nel 2017. Oggi tratteremo Campobasso, tenendo conto che i numeri riguardano la media sul territorio provinciale. Prima di giungere a conclusione è opportuno premettere che c’è poco da stare allegri. Abbiamo già accennato ai dati ambientali, che smentiscono la consuetudine dialettica che ci vuole gestori dell’ambiente incontaminato e ricordiamo a tal proposito che nella voce ‘Ecosistema urbano’ siamo al 78esimo posto sui 110 territori provinciali analizzati. Passando al tema ‘Cultura’ diamo cifre ‘senza infamia e senza lode’: buon numero di librerie, basso invece di sale cinematografiche, molti ristoranti ma pochissimi spettacoli culturali (92esimo posto), spesa di viaggiatori stranieri per venire dalle nostre parti quali inesistente (101esimo posto), alto numero di onlus ma basso indice di sportività (96esimo posto). Migliori i dati demografici grazie soprattutto al fatto che siamo la provincia con il maggior numero di laureati giovani residenti; però abbiamo un saldo migratorio interno basso (95esimo), bassa natalità ed età media alta. Passiamo al lavoro, nota dolente (87esimo posto) In sintesi: alto numero di imprese, basso tasso di occupazione e alto tasso di disoccupazione, soprattutto giovanile, bassissimo l’importo degli impieghi bancari (103esimo), scarso l’export e purtroppo basso il numero di startup innovative. Peggio ancora i dati sulla ricchezza (96esimo posto), dove si veince che l’importo medio delle pensioni è sul fondo della classifica nazionale (108 esimo posto) e, continuando: basso Pil pro capite, bassi depositi bancari, alto numero di protesti.
Sembrano fredde cifre ma il quadro è devastante: siamo poveri, scarsamente occupati, abbiamo basso accesso al credito. Un mix che nel tempo non può far altro che decretare la fine dell’economia di un territorio; chi ancora vive di privilegi dovrebbe iniziare a pensare di riequilibrare la situazione, perché il Molise rischia di diventare la palla al piede dell’Italia, anzi forse lo è già. pensare di vivere a spese dello Stato in eterno è un’utopia.
Stefano Manocchio