L’Osservatorio sul precariato dell’INPS ha rilevato che nei primi mesi del 2016 i licenziamenti disciplinari sono aumentati del 28% questo aumento è una conseguenza del Jobs Act.
Nel decreto sono contenute delle modifiche sulle modalità di licenziamento, a partire dall’esclusione della reintegrazione dei lavoratori nei licenziamenti economici e dalla limitazione in caso di quelli nulli e discriminatori, fino alla previsione di termini per l’impugnazione del licenziamento e all’indennizzo economico certo in relazione anche all’anzianità di servizio.
I licenziamenti complessivi relativi ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono stati 562mila e risultano in aumento rispetto al 2015 quando furono 540mila e in leggero calo rispetto al 2014 quando furono 570mila questi dati dimostrano che obiettivo centrale del Jobs Act non è stato l’aumento dell’occupazione ma la crescita dei licenziamenti.
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