Lavoro, a dicembre il tasso di disoccupazione in calo dello 0,4 la percentuale di disoccupazione scende al 12,9%.Sembra uno spiraglio di luce alla fine del tunnel.
L’Istat sottolinea che si tratta del “primo segnale di contrazione” dopo “un periodo di crescita che si è protratto nella seconda metà dell’anno”.
In effetti, si tratta del valore più basso da settembre e arriva nonostante le nuove modalità di assunzione contenute nel Jobs Act, attive dal 2015, facessero pronosticare uno slittamento dell’avvio dei contratti di lavoro per cogliere le nuove opportunità.
È troppo presto per pensare che la crisi sia alle spalle, l’aumento di oltre 93mila occupati nel dicembre scorso rispetto a novembre (109mila in un anno) è certamente una buona notizia, di quelle capaci di infondere un po’ di fiducia.
La rilevazione dell’Istat non dice dove questi posti di lavoro si siano creati e a quali condizioni. Anche il dato, solitamente il più preoccupante, della disoccupazione dei 15-24enni, cosiddetta giovanile, si nota una decisa riduzione al 42%, il valore più basso da dicembre del 2013, quindi da un anno. “A dicembre”, dice l’Istat, “sono occupati 918 mila giovani tra i 15 e i 24 anni, in calo dello 0,7% (-7 mila) rispetto al mese precedente e del 3,6% su base annua (-34 mila)”. Cala dunque il tasso di occupazione dei più giovani e sale invece il numero di giovani inattivi: è pari a 4 milioni 382 mila, in aumento dello 0,9% nel confronto congiunturale (+37 mila) e dello 0,4% su base annua (+17 mila).
L’Istituto spiega che nell’ultimo mese dell’anno scorso gli occupati sono risultati 22 milioni 422 mila: tornando su valori prossimi a quelli di settembre. Su base annua la crescita è dello 0,5% (+109 mila)”. Il tasso di occupazione, pari al 55,7%, aumenta di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,3 punti rispetto a dodici mesi prima. Dall’altra parte della barricata ci sono 3 milioni 322 mila disoccupati, un numero in calo del 3,2% rispetto al mese precedente (-109 mila persone) ma in aumento del 2,9% su base annua (+95 mila). Detto del calo sensibile mensile, bisogna dire anche che rispetto ad un anno prima il tasso di disoccupazione è in aumento di 0,3 punti percentuali.
L’aumento dell’occupazione può essere frutto di alcuni fattori positivi,quello della stagionalità: nel commercio e nei servizi molti imprenditori hanno sfruttato il periodo natalizio aumentando l’offerta e di conseguenza hanno assunto personale temporaneo.L’altro fattore è quello dell’accresciuta forza del nostro export, grazie al calo dei costi energetici e al deprezzamento dell’euro di conseguenza il settore industriale ne ha approfittato per aumentare la produzione, richiamando persone dalla cassa integrazione e procedendo a qualche assunzione con contratto a termine (liberalizzato) o attraverso la somministrazione. Ultimo fattore è quello più incerto, per ora forse più un auspicio che non un dato di fatto, ma sul quale potrebbe valere la pena di scommettere. L’idea cioè che la crisi economica abbia veramente toccato il fondo e le condizioni internazionali siano in questo momento le migliori per rilanciare gli investimenti, assumere e provare sul serio a ripartire.
Alfredo Magnifico: Segnali positivi dai dati sull’occupazione.
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