“L’approvazione finale da parte del Consiglio Europeo della Nature Restoration Law, legge sul ripristino della natura, sorprende nella tempistica e nei contenuti. Nonostante i miglioramenti introdotti rispetto alle versioni iniziali, ancora una volta sembra sia stata fatta una scelta ideologica che vede contrapposti ambiente e agricoltori, un’ambiguità di principi e norme che sembra mettere in contrapposizione il Green Deal con il mondo della produzione agricola, e questo non è tollerabile: gli agricoltori sono custodi e alleati dell’ambiente, non avversari”.
Lo afferma il Presidente nazionale di Terra Viva, Claudio Risso, commentando il via libera della Ue alla legge sul ripristino della natura.
“Questa approvazione, di fatto – continua Risso – costituisce positivamente uno degli elementi chiave della strategia europea sulla biodiversità, ma al contempo richiede obiettivi troppo vincolanti, come quelli che pongono ai Paesi membri gli obiettivi di ripristinare entro il 2030 almeno il 30% degli habitat, così come indicati nel regolamento, portandoli da cattive a buone condizioni, come foreste, praterie, zone umide, fiumi e laghi, e il 90% entro il 2050, controllando la continuità sul ripristino”.
“La natura è in allarmante declino – conclude il leader dell’Associazione dei Liberi Produttori Agricoli – ma il lavoro degli imprenditori agricoli può e deve contribuire proprio alla sfida della transizione ecologica: per farlo serve un’Europa con una >governance più partecipata e senza approcci ideologici, che sappia ascoltare con maggiore costanza le parti sociali e riconosca più potere negoziale alle associazioni agricole”.