Adoc/ stangata sui trasporti. I consumatori pagano e i servizi restano mediocri

Il governo regionale ha votato, a maggioranza, l’aumento del 40% il costo del biglietto del trasporto pubblico (aumento previsto nel bilancio regionale Def 2019-2021).

E a pagare, ancora una volta, saranno i consumatori e i pendolari.

In particolare, secondo Adoc Molise, in merito al trasporto su ferro, è paradossale che si chieda ai viaggiatori di pagare di più per utilizzare un servizio scadente, effettuato con mezzi in parte logori con servizi non sempre funzionanti, frequenti ritardi e blocchi sempre più spesso causati da una assenza di organizzazione o da periodici guasti, chiusure di biglietterie e di tratte regionali.

Tra l’altro, la tratta Roma-Campobasso, come è noto, è stata inserita tra le dieci peggiori d’Italia nell’ultimo rapporto “Pendolaria” di Legambiente.

Nello stesso rapporto, si legge che gli 11 treni disponibili sulla tratta molisana hanno più di 15 anni e l’età media è aumentata dal 2015 al 2018 dell’1,3%. Negli anni qualcosa si è fatto, ma il Molise resta sul gradino più alto del podio riguardo al totale del taglio ai servizi: dal 2010 al 2018 è stato del 33,2%, mentre le tariffe sono aumentate nello stesso range temporale del 9%.

Siamo consapevoli che, probabilmente, i rincari decisi erano previsti dagli accordi esistenti tra Regione e Trenitalia,” – dichiara Nicola Criscuoli, dell’Adoc Molise – “ma i servizi offerti continuano ad essere mediocri e non proporzionati a ciò che pagano i consumatori. Non dobbiamo dimenticare che il contratto sottoscritto prevede prestazioni corrispettive: il servizio, a fronte di un costo, tra l’altro eccessivo, deve essere idoneo ed adeguato”.

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