Secondo una nuova relazione dell’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) il 4,4 % delle vendite legittime di prodotti farmaceutici, pari a oltre 10 miliardi di euro, va perso ogni anno nell’UE a causa della contraffazione. Le mancate vendite si traducono, inoltre, in una perdita diretta di oltre 37mila posti di lavoro nel settore farmaceutico dell’UE: i legittimi produttori e distributori di farmaci impiegano infatti meno personale di quanto farebbero se non esistesse la contraffazione. Al bilancio negativo si aggiungono ulteriori 53.200 posti di lavoro persi in altri comparti dell’economia dell’UE. Tra i Paesi più colpiti svettano Germania e Italia: per la prima si stimano in oltre 1 miliardo di euro le perdite causate dalla contraffazione, cui si aggiunge la perdita di circa 7mila posti di lavoro diretti. Da noi le mancate vendite del settore farmaceutico causano ogni anno perdite fino a 1,59 miliardi di EUR, pari al 5% delle vendite dell’industria italiana dei medicinali, cui si aggiunge la perdita di quasi 4mila posti di lavoro diretti.
In Italia, inoltre, va detto che è molto diffusa l’abitudine di acquistare medicinali via web, circa il 10% dei consumatori nostrani ha usato tale modalità di acquisto per i farmaci.
Ma con l’alto rischio proprio di incappare in prodotti contraffatti.
“Invitiamo i consumatori a non pensare esclusivamente alla possibilità di spendere meno per curarsi, ma di pensare a spendere il giusto acquistando solo prodotti certificati e sicuri presso i canali tradizionali – dichiarano dall’Associazione dei consumatori ADOC – va anche detto che una delle cause scatenanti il fenomeno è l’alto costo dei medicinali, rispetto alla media europea. Per esempio, i farmaci di fascia C, medicinali non essenziali, senza obbligo di ricetta (S.O.P.) e completamente a carico del consumatore, in Italia costano di più delle vicine Francia e Germania. Mediamente, per l’acquisto di un farmaco da banco, in Francia si spende il 125% in meno, in Germania il 94% in meno. Considerando che la spesa media annua di una famiglia italiana, per l’acquisto di farmaci di fascia C, si attesta sui 120 euro, risulta che per lo stesso quantitativo di medicinali in Francia si spendono 70 euro annui (il 71% in meno), in Germania 55 euro (il 118% in meno). Ad esempio, una confezione di antipiretici in Italia si paga in media 4,50 euro, oltralpe 1,95 euro (-130%), in terra teutonica 2,40 euro (-87,5%). Differenze enormi di prezzo che gravano profondamente sui conti e sui bisogni delle famiglie italiane. E che spesso le spingono ad avventurarsi in acquisti poco sicuri e pericolosi”.