L’Istat rileva il Crollo del mercato del lavoro nel primo trimestre dell’anno, il numero di persone occupate diminuisce di 101 mila unità (-0,4%) rispetto al trimestre precedente.
I dati sono contrastanti; crescono i dipendenti a tempo indeterminato (+50 mila, +0,3%) mentre si nota una rilevante diminuzione di quelli a termine (-123 mila, -4,1%) e quella, meno accentuata, degli indipendenti (-28 mila, -0,5%).
I dati rilevano un tasso di occupazione pari al 58,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2019, al calo del Nord e del Mezzogiorno (-0,3 punti in entrambi i casi) si contrappone invece la stabilità nel Centro.
A partire dall’ultima settimana di febbraio, le dinamiche del mercato del lavoro nel primo trimestre risentono, “delle forti perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria”.
Preoccupano soprattutto gli inattivi nel primo trimestre dell’anno, il numero dei 15-64 anni che non studiano e non lavorano è aumentata di 290 mila unità rispetto allo stesso trimestre del 2019, segnando un +2,2%, e di questi per circa 260 mila il motivo per cui non si è cercato lavoro è riconducibile all’emergenza sanitaria Covid.
A proposito del virus, al 31 di maggio sono stati registrati circa 3.600 casi di contagi da Covid in più sul lavoro, rispetto al monitoraggio precedente che risaliva a poco prima, al 15 maggio.
La categoria professionale più colpita dai contagi è quella dei tecnici della salute, con in testa gli infermieri (84%), a livello di genere le più colpite sono le donne, 71,7% contro il 28,3% degli uomini. L’età media dei lavoratori che hanno contratto il virus è invece di 47 anni per entrambi i sessi.
Alfredo Magnifico