Dai dati illustrati nella 67°giornata ANMIL resta allarmante la situazione riguardante gli infortuni sul lavoro e inconcepibile il fatto che muoiono troppi giovani sul Lavoro,sono 682 gli incidenti mortali nel 2017,mentre la situazione per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro resta allarmante: 421.969 eventi denunciati (dati sino ad agosto), +1,2% rispetto al 2016,mentre le malattie professionali denunciate sono in calo del 2,8%.
L’aumento infortunistico viene dal fatto che a determinarlo è la carenza di sicurezza sui posti di lavoro gli eventi sono accaduti nei comparti industria metallurgica, dove più marcata è stata la ripresa con un più 6,3%,nei trasporti con un più 4%,nella metalmeccanica con un più3,7% e nel settore dei servizi alle imprese più 1,9% mentre diminuiscono nella pubblica Amministrazione meno 9,8%,in agricoltura meno 5,2%,nelle attività finanziarie e assicurative meno 8,6% e nella sanità con meno 2,8 % settori che non hanno conosciuto alcun tipo di ripresa.
A livello territoriale gli infortuni aumentano nelle zone più industrializzate del centro Nord; con un più 2,7% in Lombardia, più 2,6% in Emilia Romagna più 2,5% in Trentino più 1,3% nel Lazio, le più virtuose il Molise con meno 14,9%, Umbria meno 6,3% e Puglia con meno 3,2%.
Manca; il completamento dell’attuazione del Testo unico sicurezza,(sono più di venti i programmi ancora da attuare e alcuni riguardano materie di grande rilievo),la qualificazione delle imprese, la sorveglianza sanitaria, l’inserimento dei lavoratori disabili al lavoro, l’intervento specifico sulle malattie professionali.
Il lavoro irregolare deve essere contrastato in tutti i modi, la legislazione deve essere puntuale, sta poi a tutti gli interlocutori attuarla e rispettarla.
Prevenzione e attenzione alle vittime sono i cardini di una riflessione necessaria in materia di sicurezza. Il rischio di infortunio deve essere neutralizzato al suo insorgere in qualsiasi luogo e per qualsiasi forma di lavoro: solo così si può parlare di salvaguardia della salute. Ma se l’infortunio si verifica, l’invalidità, come la malattia, non deve essere lasciata a se stessa, alcuni settori sono esposti al rischio più di altri, occorre chiamare in causa il meccanismo dei controlli e le politiche di prevenzione, che devono inseguire senza arresto le più efficaci occasioni di ammodernamento offerte dallo sviluppo tecnologico.
Oggi si dispone di tecniche e conoscenze avanzate: non è tollerabile che esse non siano poste al servizio della persona, per prevenire ogni forma di lesione o di malattia e riabilitare coloro che degli infortuni sono stati vittime.
Troppo numerosi sono i casi di aziende che risultano non in linea con gli standard di sicurezza, ed è inconcepibile che tra le vittime di infortunio sul lavoro vi siano ragazzi giovanissimi. Il lavoro irregolare deve essere contrastato in tutti i modi: la legislazione puntuale, sta a tutti gli interlocutori attuarla e rispettarla.
Alfredo Magnifico
67°giornata ANMIL : Crescono gli infortuni sul Lavoro
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