L’Istat rileva che le unità di lavoro in condizione di irregolarità sono 3 milioni e 487 mila, occupate in prevalenza come dipendenti (2 milioni e 438 mila unità). Il tasso di irregolarità, calcolato come incidenza delle unità di lavoro (ULA) non regolari sul totale, è risultato pari al 15% nel 2013, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2011. Il più alto tasso di irregolarità dell’occupazione risulta particolarmente nel settore dei Servizi alla persona (pari al 45,0%) . Incidenze elevate del lavoro irregolare si osservano anche in agricoltura (17,6%), nel comparto del Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (15,6%) e nelle costruzioni (15,4%).
Le attività illegali considerate nel sistema dei conti nazionali hanno generato un valore aggiunto pari a 15,2 miliardi di euro. Tenendo in considerazione l’indotto (1,3 miliardi di euro), il peso di queste attività sul risultato complessivo nazionale è pari all’1,1%.
Alfredo Magnifico
3 milioni e 487 mila i lavoratori in nero in Italia
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