Gli ultimi dati raccolti dall’Istat finalmente riaccendono le speranze mostrando dei flebili segnali di ripresa, è infatti emerso che l’indicatore composito anticipatore dell’economia ha mostrato una variazione nuovamente positiva per la prima volta da marzo 2014, prefigurando una ripresa dell’attività economica. Pertanto l’Istat si è lanciata in stime propositive per l’Italia che seppure non saranno pienamente rispettate, serviranno in parte ad allontanare la sfiducia avvertita dagli italiani nei confronti di una possibile svolta per l’economia nazionale.Sono soprattutto la produzione e le esportazioni a manifestare i segnali di ripresa più consistenti per il nostro Paese, soprattutto nell’ambito di determinati settori che fanno capo ai beni strumentali. L’ente di ricerca tiene a far sapere che le condizioni del mercato del lavoro rimangono difficili, con un elevato tasso di disoccupazione nonostante un’inversione di tendenza e le attese di occupazione formulate dagli imprenditori per i successivi tre mesi, risultate in miglioramento in tutti i principali settori produttivi.Quanto ai prezzi, secondo l’Istat la dinamica inflazionistica dovrebbe rimanere debole anche nella prima parte del 2015.La stagnazione c’è ancora ma all’orizzonte si intravedono «timidi segnali di miglioramento», complice un recupero di fiducia da parte delle famiglie e delle imprese. Secondo la Confcommercio, che ha reso noti i nuovi dati sull’indicatore dei consumi (Icc), sceso dello 0,1% rispetto a novembre e dello 0,8% su base annua. Nel 2014 la flessione è stata dello 0,7%, in netto calo rispetto al risultato cumulato dei due anni precedenti (-6,7%). Migliora la fiducia nella ripresa possibile che si inserisce in un contesto generale pur caratterizzato da una perdurante stagnazione, lascia intravedere timidi segnali di miglioramento il cui consolidamento nei prossimi mesi potrebbe dare l’avvio alla tanto attesa ripresa del sistema».Sul versante della fiducia, un deciso recupero con giudizi positivi in crescita sia per il clima economico e personale sia per le attese riguardanti il futuro». Si è registrato un lieve aumento per i beni e i servizi e per la mobilità (+0,5%), grazie all’incremento della vendita di motocicli, per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (+0,2%) e per i beni e servizi ricreativi (+0,1%). Lievissimo l’aumento per abbigliamento e calzature (+0,1%) nonostante le feste natalizie. In leggero calo la spesa per i beni e servizi per le comunicazioni (-0,5%), per gli alimentari e tabacchi (-0,5%), per i consumi relativi ai beni e servizi per la casa (-0,3%) e quella per i beni e servizi per la cura della persona (-0,3%).Per febbraio prezzi giù dello 0,1% , rispetto a gennaio e dello 0,6% su base annua, ovvero un consolidamento della tendenza deflazionistica in atto da alcuni mesi. Il dato riflette tanto la tendenza al ribasso degli energetici, attenuata solo in parte dal deprezzamento dell’euro, quanto il permanere di una bassa dinamica dei consumi.
Alfredo Magnifico.
La stagnazione frena, segnali di ripresa all’orizzonte per l’economia
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