Il gruppo di opposizione “Partecipazione e Rinnovamento” ha espresso ancora disappunto e stupore per la scelta della maggioranza che ha respinto la prima mozione relativa alla modifica del nuovo regolamento cimiteriale, approvato nello scorso mese di aprile, nella parte che regola la concessione della sepoltura privata ai non residenti, adducendo come motivazione la necessità di evitare azioni speculative da parte dei richiedenti.
Avendo i consiglieri di minoranza raccolto lagnanze riguardo alla decisione di concedere la sepoltura privata ai cittadini non residenti che abbiano compiuto i 60 anni di età e solo nel caso in cui abbiano un parente entro il II grado residente nel Comune di S. Elia a Pianisi, hanno voluto proporre l’adozione di altri criteri meno limitativi per la richiesta di tale concessione, come il riconoscimento di un vincolo significativo, di un legame affettivo (come un semplice rapporto di parentela, di affinità o di amicizia) o patrimoniale (in ragione del quale, inoltre, sono sottoposti periodicamente a regolare pagamento di tributi comunali) con il Comune santeliano o la comunità. Estendo la possibilità anche a casi eccezionali di morte prematura.
L’opposizione ha disapprovato l’atteggiamento di chiusura e di insensibilità della maggioranza, sottolineando che è necessario rinsaldare e salvaguardare i rapporti con i concittadini che oggi vivono fuori dal comune (costretti a fare la valigia per cercare lavoro altrove),non solo attraverso manifestazioni esteriori e di richiamo che esaltano l’origine comune, ma anche attraverso un’ospitalità più concreta e vera. Non è pensabile che si riservi tanta premura solo alla sistemazione degli extracomunitari e poi si ignori quel immenso patrimonio di valori e tradizioni che ci accomunano a tanti santeliani non residenti!
Secondo il consigliere Biagio Faiella “Rifiutare a priori la sepoltura a chi ha sempre avuto legami di qualsiasi genere con Sant’Elia a Pianisi, limitandola ad un rapporto di parentela di II grado, ci sembra una vera esagerazione; significa fare un grave torto a tante persone che, pur abitando lontano, amano profondamente il loro paese d’origine. Da precisare – ha aggiunto – che questo modo di fare non è mai appartenuto alla nostra comunità e che, inoltre, non sono stati molti coloro che in passato hanno scelto di dimorare nel nostro cimitero dopo la morte; crediamo che non sarebbero numerosi neanche in futuro, in quanto ognuno ha coltivato i propri interessi, sicuramente ha messo su famiglia, in altri luoghi”.
Immotivato ed ingiustificato, infatti, secondo l’opposizione il timore della maggioranza, che intravede l’intento di speculazione in chi, invece, dimostra di essere fiero di avere le sue radici in un paese come Sant’Elia a Pianisi, portandolo sempre nel cuore insieme al desiderio di ricongiunsi prima o poi alla sua terra d’origine.