Nell’ambito delle attività culturali organizzate dal Comune di San Giovanni in Galdo, sabato 13 giugno 2015 alle 18.00 si celebrerà il Centenario del Primo Conflitto Mondiale. Le celebrazioni, a cui saranno presenti le più alte cariche istituzionali, politiche, militari e civili, inizieranno con una breve e significativa cerimonia presso il Monumento ai Caduti, per ricordare il sacrificio di quanti parteciparono agli eventi bellici del 1915-1918, sacrificando la loro vita per la Patria. A seguire, presso la sala consiliare si terrà un incontro sulla Grande Guerra, con particolare attenzione al ruolo del Corpo Sanitario Militare e del Corpo Veterinario Militare.
La Sanità Militare dell’Esercito nel corso della Prima Guerra mondiale è stata costantemente impiegata sulla linea del fuoco; nel corso dell’incontro saranno illustrate le modalità e le difficoltà di raccolta dei feriti, le attività di trasporto di essi dalla prima linea fino ai posti medicazione, la logistica delle strutture sanitarie dal fronte fino alle retrovie, la gestione dei pazienti gravi intrasportabili, le statistiche dei feriti in combattimento in relazione ad azioni belliche di particolare intensità e le azioni eroiche degli Ufficiali medici e dei barellieri sulla linea del fuoco.
Anche gli animali furono protagonisti “silenziosi” della Grande Guerra, sempre al fianco dell’uomo; altrettanto silenzioso fu il prezioso supporto dato dagli Ufficiali veterinari che con la loro professionalità e il loro sacrificio garantirono il benessere degli animali e assicurarono il controllo di qualità ed igiene degli alimenti di origine animale distribuiti ai soldati italiani. Occorre sottolineare, infatti, che circa dieci milioni di cavalli furono impiegati sul fronte di guerra per i compiti più disparati: dal trasporto materiali, armi e munizioni, al trasporto dei feriti, acqua e cibo. Il cane fu impiegato per varie attività: ausiliario nei servizi di guardia, valido supporto nella ricerca feriti sul campo di battaglia, traino di piccole slitte per trasporto di materiali, mitragliatrici e munizioni. Tutti gli eserciti disponevano, inoltre, di colombi viaggiatori, con personale specializzato per il loro addestramento. Il parco buoi, ovviamente, era una riserva di alimenti per le truppe; gli stabilimenti militari italiani confezionarono 173 milioni di scatolette di carne suina e bovina.