I tagli e le restrizioni già previste ed anche attuate dalla riforma della Pubblica Amministrazione posta in essere dal Governo Renzi interessano anche le Camere di Commercio. Ben venga la “riforma” purchè siano salvaguardati i livelli occupazionali nel pieno rispetto della dignità dei lavoratori e delle lavoratrici degli Enti Camerali e delle Unioni e nella profonda considerazione del bagaglio professionale acquisito da ognuno di loro. Mercoledì 23 luglio a Roma in piazza di Pietra le Organizzazioni Sindacali CGIL-CISL-UIL hanno raccolto i rappresentanti del sistema camerale nazionale per protestare sui modi di riforma e sugli effetti che la stessa sta producendo sul personale ma anche sulle attività produttive.Infatti non è dato capire quale sia il fine concreto di tale riforma, atteso che si parla di un diritto camerale a carico delle imprese che si riduce per buona parte in pochi euro al mese.
La mancanza di questi pochi euro servirebbe solo a non poter più erogare quei servizi di cui le imprese necessitano e vogliono che rimangano.La riforma, quindi, dovrebbe toccare punti ben più rilevanti sotto l’aspetto dei costi e probabilmente sarebbe anche più redditizio andare a scovare se e dove ci sono punti critici da rimuovere.
I sindacati hanno organizzato anche dal Molise una base di protesta che per adesso ha iniziato con il partecipare a Roma alla manifestazione ma per il prossimo futuro adotterà altri strumenti di lotta se dal governo centrale non vi saranno segnali di ripensamento.
Per le segreterie regionali delle
Funzioni Pubbliche CGIL e CISL
Susanna Pastorino e Ettore Cibelli