Nei magazzini del Comune di Campomarino, giacciono una marea di Dibawatt. Cordisco: perchè non sono mai stati installati?

L’illuminazione pubblica esterna, se gestita male o non gestita affatto, rappresenta un costo incontrollato, che incide pesantemente sulle casse di un comune. Se poi a questo si unisce inerzia, pigrizia, incompetenza o semplice ostruzionismo, il gioco della inefficienza ha la meglio su tutto, a discapito – come sempre – dei cittadini/utenti. Nei magazzini del Comune di Campomarino, giacciono una marea di Dibawatt. Cosa sono? Degli alimentatori elettronici (progettati da Sorgenia) per “l’ottimizzazione dell’efficienza delle lampade di illuminazione esterna”.

Essendo non ferrato in materia, mi sono documentato ed ho potuto apprendere che tale dispositivo, installato fra le lampade e la rete elettrica, ingloba varie funzioni (accenditore, reattore ed altro) e all’accensione aumenta gradualmente la potenza, mantiene il controllo di eventuali sovraccarichi, sbalzi di corrente, riduce la potenza assorbita, migliora la durate delle lampade e nel contempo anche la resa luminosa. Fattore più importante, riduce sensibilmente i costi (-30%) dei consumi elettrici. Da accertamenti per le vie brevi ho appurato che nel 2007, Campomarino ha ricevuto una fornitura e montaggio di 800 pezzi di Dibawatt, alla quale è seguita una ulteriore fornitura di circa 700 unità, mai installati, per un valore commerciale di oltre 60.000 euro.La società fornitrice ha avuto modo di recarsi un paio di anni fa in Comune per proporre il completamento dell’impianto, ma con grande sorpresa ha trovato la famosa giacenza nei magazzini, un bancale intero di Dibawatt. Inaudito! Rispetto alla fornitura giacente, il risparmio si può contabilizzare in euro 20.000 annui, che in tempi di magra non sono proprio pochi spiccioli.In questi giorni è in scadenza (il prossimo 19 maggio) un bando di gara indetto dal Comune per l’affidamento del servizio illuminazione pubblica esterna per la “modica” cifra di euro 5.412.232,71, con durata ventennale.Oltre il danno anche la beffa.A parte ogni considerazione legata all’etica nell’operare scelte così d’impatto a pochi giorni dal rinnovo dell’amministrazione comunale, che peraltro vanno ad ipotecare ed imbrigliare il futuro del comune per due lunghi decenni senza che la nuova amministrazione possa intervenire, ci domandiamo se tal bando possa avere qualche “preconfezionamento”.Dopo una lettura attenta dello stesso, appare evidente una palese violazione del principio della libera concorrenza, causato sia dalla prescrizione di requisiti illogici che ledono le imprese operanti sul territorio e che potrebbero essere interessate ai lavori messi a progetto, sia dalla richiesta di avere l’abilitazione prevista dall’art. 1 del DM n. 37/2008 che opera esclusivamente in luoghi interni, ascensori, impianti idrici e sanitari, antincendio ecc. e che nulla ha a che vedere con l’illuminazione pubblica esterna. E questo solo per citare una paio di dubbi che si sono palesati anche a persona inesperta nel settore quale il sottoscritto. Dicevo danno e beffa. Si, perché il danno è l’avere acquistato a suo tempo i Dibawatt e non averli mai installati da tempo immemore, 7 lunghi anni, e la beffa è l’avere bandito la gara, oramai in scadenza, per l’aggiudicazione del discutibile progetto, senza avere preventivamente montato i dispositivi di risparmio energetico già in possesso del comune, garantendo – di fatto – a società “altolocate” e loro affini, ben venti anni di lavoro. Inoltre, il Sindaco proprio ieri ha affermato pubblicamente di avere a disposizione una rete intelligente “smart city”. Altra inesattezza. Queste tipologie, infatti, se non sono delle richieste di base inserite nei documenti di gara (e non lo sono!) significa che qualcuno potrebbe avere già intenzione di inserirle nella propria offerta come migliorie da apportare al sistema, essendo una gara la cui aggiudicazione avviene per mezzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa e che lo stesso Sindaco ne è a conoscenza, vista la sua affermazione. Oppure ha la sfera di cristallo! Purtroppo la televisione ci comunica accadimenti in altre Regioni che hanno poco a che fare con bandi ed aggiudicazioni leciti e non pilotati. Mi auguro che questo non avvenga anche nel nostro comune ed è per questo che ho deciso di “stare all’erta” sul tema. Dubbi amletici sull’operato ve ne sono e mi auguro, altresì, che la segnalazione faccia rientrare e/o sospendere questo progetto a dir poco scellerato!

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