“Perdere la consapevole distinzione tra città e campagna, compromettendo la produttività, la valenza agricola e le caratteristiche naturali delle aree agricole, comporta elevati costi sociali, economici ed ambientali, causati dalla perdita dell’originario utilizzo agronomico del suolo.” È il richiamo forte rivolto da Carmine Falciglia sul progetto della Bretella stradale Ceppagna- Variante di Venafro. La Coldiretti di Venafro richiama ad una valutazione oculata su danni e benefici nella progettazione di mega strade, come quella ipotizzata per la bretella. I pericoli ed i danni provocati sono stati denunciati proprio in questi giorni dal nuovo report sul consumo del suolo, presentato dall’Ispra, il Dipartimento Difesa del Suolo, che stigmatizza il consumo del suolo agricolo come un fattore di rischio molto importante per il territorio. Il rapporto rileva le pericolose conseguenze del consumo di suolo, individuate nei fenomeni quali l’erosione, la diminuzione di materia organica (perdita di fertilità), la contaminazione locale o diffusa, l’impermeabilizzazione (ovvero la copertura permanente di parte del terreno e del relativo suolo con materiale artificiale non permeabile), la compattazione, la perdita della biodiversità, la salinizzazione, frane, alluvioni e la desertificazione, ultima fase del degrado del suolo. La Coldiretti di Venafro invita, quindi, ad una maggiore cautela ed approfondita valutazione sul progetto di bretella di Ceppagna, anche in considerazione delle critiche degli operatori commerciali che insistono sulla Piana di Venafro, che da tempo stanno esprimendo grosse perplessità sul modo di procedere. Forti dubbi scaturiscono, poi, sulla compatibilità relativamente all’occupazione di terreni fertili e col fine di non rendere superflui gli investimenti sul sistema irriguo e, al contempo, l’opportunità di ottenere una sensibile riduzione dei costi, nonché dell’impatto ambientale dell’opera.
La Coldiretti di Venafro sulla Bretella di Ceppagna richiama al rispetto del territorio
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