Pietro Colagiovanni *
Dolittle (2020) del regista e sceneggiatore Stephen Gaghan si ispira ad una serie di libri del 1920 scritti da Hugh Lofis. Il personaggio ha già conosciuto molti passaggi televisivi e filmici (si ricorda Eddy Murphy nel film Il dottor Dolittle del 1997) ed è in qualche modo diventato un’icona facilmente riconoscibile per i bambini. La caratteristica principale del dottor John Dolittle è che, oltre ad essere un medico ed un esploratore, riesce a capire, a farsi capire e a parlare con gli animali. Il film narra di come, ritiratosi a vita privata solo con i suoi animali dopo la morte dell’amata moglie, Dolittle torni di nuovo nella società per cercare di guarire la regina d’Inghilterra, misteriosamente ammalatasi (si scopre essere stata avvelenata) ed in fin di vita. Nelle sue nuove avventure alla ricerca dell’antidoto per salvare la regina è accompagnato dai suoi fidati amici animali e da un giovane apprendista, che vuole essere il suo erede e comunicare anche lui con il mondo animale. L’esito finale, come in ogni favola che si rispetti, poi è sempre quello. Ma la trama in questo film fantastico e d’avventura non conta poi tanto. A contare sono gli effetti speciali, ben realizzati, la fotografia, molto gradevole e gli attori. Attori che sono davvero molto bravi. Su tutti il protagonista, un convincente Robert Downey Jr. Bene anche il giovane apprendista (Harry Collett) mentre si conferma un attore di altissimo livello un quasi irriconoscibile Antonio Banderas, suocero di Dolittle e a capo di un’isola di pirati. L’opera ha i ritmi giusti del film avventuroso ed è ben cadenzata. I dialoghi sono carini, con un umorismo ed un’ironia ben dosata e garbata. Lo spirito del film è tutto puntato all’ambiente e alla tutela dei viventi in ogni loro forma ed anche questo è in sintonia con lo spirito del tempi. Alla fine però, come sempre nel caso dell’industria cinematografica hollywoodiana, quello che conta è il risultato finale. Se dopo due ore il film ti ha intrattenuto, è stato piacevole e non ti ha fatto pensare ad altro l’obiettivo è raggiunto. Ed è questo il caso di Dolittle. Non è certo un capolavoro ma i bambini si divertono e, alla fine, anche per gli adulti è un piacevole intrattenimento.
Voto 3/5
*imprenditore, comunicatore, fondatore del gruppo Terminus
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