La prima edizione del programma targato Rai 3 I Dieci Comandamenti oltre al successo di pubblico ha decretato un nuovo modo di fare giornalismo “il metodo Iannacone”, un programma che non punta il dito, ma racconta le storie invisibili di persone invisibili, una sorta di “inchiesta morale” come lo stesso giornalista Iannacone, che ne è l’ideatore, ha affermato: “I fatti sono importanti, è vero, ma a volte non bastano: c’era bisogno di riscoprire l’identità morale della nostra nazione. Ho deciso così di declinare i dieci comandamenti in chiave moderna, contestualizzandoli nella società di oggi e capendo quali nuovi significati possono assumere”.
Nella sfera dei programmi cosiddetti ” di inchiesta” dove invece è tutt’altro ciò che viene fuori I Dieci Comandamenti hanno lasciato il segno, hanno lasciato nello spettatore riflessioni e domande. La storia toccante di Max Ulivieri, 42enne web designer e social media manager alle prese con la distrofia muscolare, la vicenda “terra dei fuochi”,i l reportage si è aggiudicato il Premio Ilaria Alpi – Coop Ambiente 2013, e la testimonianza di Don Maurizio Patriciello, la storia di Lucia Riina, la figlia di Totò Riina solo qualche esempio della scorsa stagione. Ora il compito arduo per Domenico Iannacone, ci si aspetta da lui la stessa intensità narrativa, lo stesso approccio umano con le persone, la stessa sensibilità nel riportare il dolore al di là di una telecamera, la stessa passione giornalistica. E il Molise? Non mancherà anche in questa seconda stagione, come già preannunciato. Sei puntate, a partire da venerdì sette marzo 2014, per proseguire con altre sei in autunno. Ogni puntata racconterà due storie, tanti i personaggi e gli spaccati di una società che pochi conoscono, si inizia con la storia della Mivar, una grande azienda dell’elettronica italiana che ha chiuso e dell’imprenditore Carlo Vichi. Non ci resta che attendere il via il 7 marzo alle 23.10 … ( foto Igor Francescato)