Il consigliere comunale IdV di Campodipietra, Giovanni Barra, torna a parlare della questione eternit riferita alla struttura, un tempo appartenente a Fasolini Carni, sita in contrada Selva che presenta a tutt’oggi una copertura di oltre 2 mila metri quadri in eternit. Tale sito, dopo il fallimento della ditta citata,dal 2002 risulta essere in vendita all’asta per oltre 500 mila euro, con l’aggiunta delle spese di smaltimento dell’eternit per chi acquista, una vendita ad oggi non ancora avvenuta. Ad ogni modo, il problema, è già molto noto all’amministrazione comunale di Campodipietra e non solo. Già in data 3 ottobre 2012, infatti, il consigliere Giovanni Barra lo segnalava all’ARPA.
Fu proprio l’allora amministrazione del sindaco Pietrantuono, a stabilire, con incarico ad un ingegnere, la somma occorrente per lo smaltimento dell’eternit delle coperture del sito in argomento.Con il doveroso intervento dell’Arpa bisognava evidenziare il problema ALMENO PER POTER TRANQUILLIZZARE I RESIDENTI DI CAMPODIPIETRA MA ANCHE QUELLI DELL’AREA DEL FORTORE. Va detto che il cemento-amianto, quando si trova all’interno degli edifici, anche dopo lungo tempo, non va incontro ad alterazioni significative tali da determinare un rilascio di fibre, se non viene manomesso. Invece, lo stesso materiale esposto ad agenti atmosferici subisce un progressivo degrado per azione delle piogge acide, degli sbalzi termici, dell’erosione eolica e di microrganismi vegetali. Di conseguenza, dopo anni dall’installazione si possono determinare alterazioni corrosive superficiali con affioramento delle fibre e fenomeni di liberazione.Per questo, veniva richiesto, in relazione ai principali indicatori utili, di valutare lo stato di degrado delle coperture in cemento-amianto, in relazione al potenziale rilascio di fibre:la friabilità del materiale;lo stato della superficie ed in particolare l’evidenza di affioramenti di fibre;la presenza di sfaldamenti, crepe o rotture;la presenza di materiale friabile o polverulento in corrispondenza di scoli d’acqua, grondaie, ecc.;la presenza di materiale polverulento conglobato in piccole stalattiti in corrispondenza dei punti di gocciolamento.Il 4 gennaio 2013, l’Arpa, dopo gli accertamenti, comunicava al Sindaco, alla Regione alla Provincia al Prefetto e ad altri, che “…tutto il complesso creato negli anni 70,ormai è in uno stato avanzato di disfacimento e che da anni non è soggetto ad alcuna manutenzione e controllo riguardante specialmente i pannelli di copertura del capannone in materiale di cemento amianto vi è la possibilità di dispersione nell’atmosfera delle fibre di amianto….Si ravvisa quindi, l’esistenza del rischio per la salute pubblica per cui risulta urgente un immediato intervento di bonifica….”.Dopo un anno nessun intervento è stato effettuato e tantomeno programmato, infatti anche nel bilancio 2013 la Giunta di Campodipietra non sembrano previsti chiari interventi specifici.Per queste inadempienze , nonostante l’allerta dell’ARPA, e da parte degli organi competenti, Giovanni Barra scriverà al Presidente della Repubblica perché il Diritto alla Salute è un Diritto Costituzionale.